
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Ventitré ottobre 2007 Sporting Lisbona allOlimpico, 28 ottobre 2007 San Siro col Milan, 31 ottobre 2007 derby, primo ottobre 2008 Bordeaux, 18 ottobre San Siro col Milan... Oggi. Risvegli. Sarà che il primo giorno dottobre ci è nato, che è il mese della grazia bilancina, tipicamente sua insieme a quel distacco aristocratico che sembra avere dalle emozioni sfacciate (dallestate e dallinverno) nel suo eterno clima temperato, sarà quel che sarà cantano ogni tanto i romanisti, ma più spesso Mirko Vucinic in questo periodo segna. E fossero mai inutili: un paio di qualificazioni in Champions, la vittoria al Meazza, quella..
Il suo è un letargo allincontrario. Ci è andato destate, il 30 luglio col Gand, comincia a stropicciarsi gli occhi per le luci a San Siro quando arrivano linfluenze e i tifosi si mettono le sciarpe anche dentro casa. Daltronde Mirko Vucinic continua a essere quellalbatros che con le ali da gigante non riesce a camminare. Un attaccante allincontrario, che segna i gol più pesanti che ci siano, ma che non ne fa manco uno da una ottantina di giorni, roba che si fa in tempo a farci il giro del mondo. In campionato addirittura si arriva ancora più indietro, lultimo giorno di maggio, lultima giornata di campionato, un centinaio di giorni fa. Siamo a tempi geologici. Si sbrinino i ghiacciai. Vucinic conosce labracadabra, ha lantidoto ogni volta che gioca col Diavolo: è lui lesorcista. Gliene ha fatti quattro con la Roma al Milan, oltre quello letale di due anni e dieci giorni fa, una doppietta al Dio degli inglesi - Beckham - che faceva il suo esordio italiano proprio da noi, e un altro splendido e geniale scudetto. Cè aria di Mirko Vucinic nellaria. Lui che non è mai banale non lo nasconde, lo dichiara come fanno i giocatori di bridge.
«Sento che mi sbloccherò al Meazza». Ha dichiarato pure di avere una dedica pronta (per Pradè). Non è sfacciato, è convinto. Lui è lesorcista, conosce lantidoto e possiede un altro segreto per stasera, in questa notte dal sapore demoniaco. Si sente puzza di bruciato perché non cè Francesco Totti, ma è proprio questo linghippo della Magica: tutti quei gol qui sopra, tutti i gol dottobre, Mirko Vucinic li ha segnati proprio in assenza del capitano, il primo della serie - simbolicamente - sostituendolo. Speriamo che lalternanza funzioni, e che continui. Tre anni fa vincemmo qua con un gol di Totti (2-1, dopo la rabona libera tutti di Aquilani), due anni fa con la rete del montenegrino, lanno scorso con la punizione di San Francesco. Contro il Diavolo proteggici