
CORSPORT (D'UBALDO) - Una vita al fianco di Francesco Totti. Vito Scala non è solo il preparatore atletico del giocatore più importante della Roma, ma è lamico, il confidente, luomo che lavora a 360 gradi per il capitano. Il loro sodalizio professionale è cominciato nel 2000, ma i due si conoscevano da prima, essendo partiti dallo stesso quartiere, San Giovanni. Vito Scala, una laurea allIsef, 45 anni, sposato, tre figli, conosce tutti i segreti di Francesco Totti
Oggi che ha 33 anni dove può arrivare?
«Ancora oggi non conosco i suoi margini di miglioramento. Ogni volta ci stupisce
con qualcosa di diverso. Credo che Francesco abbia portato al massimo l’innovazione
in ogni ruolo che ha interpretato: trequartista, esterno nel tridente, seconda
punta, centravanti. La sua qualità più grande secondo me è la facilità di lettura
delle situazioni di gioco. E’ velocissimo nell’individuare la chiave della partita.
Chi gioca al suo fianco ne trae vantaggio. E secondo me ha margini di miglioramento
dal punto di vista tattico. Da centravanti in questo inizio di stagione ha realizzato
sedici gol, è l’attaccante che ha avuto il massimo rendimento nell’anno solare. E
viene da due grandi infortuni ».
Qualcuno dice che Totti abbia poca voglia di allenarsi. Un luogo comune?
«Nelle situazioni di difficoltà diventa meticoloso e scrupoloso, quasi maniacale del
lavoro. Stamattina (ieri, n.d.r.) era già a fare fisioterapia. E’ molto
professionale. Anche questa volta se non ci saranno controindicazioni darà
velocemente la sua disponibilità a rientrare in campo. Francesco non è uno
scansafatiche. Ma la battuta romana non gli manca mai».
Avete vissuto insieme i due momenti più importanti della vostra carriera: lo scudetto
e la coppa del mondo
«Lo scudetto per chi è romano come Francesco è la gioia più grande, un’emozione
unica. Il Mondiale è la consacrazione a livello internazionale. Una scommessa vinta
dopo il grave infortunio».
A livello internazionale lo ha fatto conoscere l’Europeo del 2000
«Da lì è cominciato a diventare Totti. Dimostrò di avere, oltre alle qualità
tattiche e fisiche, anche di personalità, calciando il rigore con il cucchiaio».
Com’è Totti fuori dal campo?
«Passiamo tanto tempo insieme, che è difficile condividere altri momenti. Ma in
occasione delle ricorrenze ci ritroviamo con le famiglie e qualche volta andiamo a
pranzo insieme. Francesco è un ragazzo semplicissimo, vive serenamente il suo status
di campione. E’ un ottimo padre di famiglia, attaccatissimo ai figli. Li segue al
parco giochi, porta Cristian al nuoto. E’ sempre molto presente».
Quali sono stati i momenti più brutti?
«Dal punto di vista umano i due infortuni, sotto il profilo professionale dopo
l’Europeo 2004 (lo sputo a Poulsen, n.d.r.) ha attraversato un periodo difficile».
Com’è Totti con gli allenatori?
«Ha avuto buoni rapporti con tutti. Ma l’allenatore con il quale ha avuto la
trasformazione fisica e ha avuto la spensieratezza di giocare è stato Zeman».
Lei è convinto che Totti giocherà fino a 38 anni, come ha detto?
«Io lo scongelerei prima di ogni partita e subito dopo lo rimetterei nel ghiaccio.
Lo farei giocare fino a quando alzerà il braccio e dirà basta».
Quella spinta a Livorno, la ricorda ancora?
«Certo, fa parte della nostra storia, dei nostri segreti».
Cosa farà Totti quando smetterà?
«Non ci pensa, è talmente preso a fare il calciatore che non fa programmi. Per me
diventerà un grande dirigente. Ha una conoscenza importante dei calciatori, ha
carisma ed è un personaggio credibile. Potrà rappresentare la Roma a qualsiasi
livello e quando arriverà il momento di dire basta si metterà a disposizione della
società».
E lei cosa farà?
«Resterò con lui. E’ una scelta fatta tanto tempo fa. Condivisa con la società».
Qual è il suo impegno con Totti?
«Secondo me Francesco ha stravolto il modo tradizionale di gestirsi di un
calciatore. Lui ha il fratello Riccardo che lo rappresenta come procuratore e poi ha
una serie di professionisti che lo seguono dal punto di vista legale, commerciale,
amministrativo e per quanto riguarda gli investimenti. Io smisto le numerose
richieste che giungono a Totti alle varie componenti della sua struttura».
Totti ha mai pensato di lasciare la Roma?
«Può averci pensato, ma la scelta di restare è stata di cuore. Se fosse andato via,
sarebbe andato a guadagnare di più».
Dove potrà arrivare Totti?
«Più in alto possibile. Il suo obiettivo è vincere ancora con la Roma».