
CORSPORT (P. TORRI) - Er gol. Mai come quest'anno la Roma ne ha fatti parecchi nelle sue prime tredici partite ufficiali: per l'esatezza trentasei, con una media di quasi tre reti ogni novanta minuti. Bene, due di queste tre reti parlano romano. Cioè Totti e De Rossi, sedici gol per il capitano e cinque per il biondo di Ostia.
E' una Roma sempre più romana, nonostante la cessione estiva di Alberto Aquilani: da oltre due mesi è arrivato Claudio Ranieri che ha potuto così coronare il sogno di tutta una carriera, quello di ritornare a casa, nella società con cui aveva scoperto il calcio professionistico. Se ci si aggiungono anche Daniele Pradè e Bruno Conti, cioè i due massimi dirigenti, l'identità romana e romanista sembra essere uno dei punti di forza della società. Nonostante questa concentrazione romana di gol nella prima parte della stagione, c'è anche da dire che la Roma di quest'anno sta confermando una tendenza che si era manifestata anche nelle stagioni precedenti, quella di portare al goal il maggior numero di calciatori.
Sono stati infatti 13 i giallorossi che fino ad ora hanno esultato almeno una volta: Totti, De Rossi, Taddei, Mexes, Riise, Brighi e Burdisso in campionato e Vucinic, Menez, Okaka, Guberti, Cerci, Brighi, Perrotta e ancora Totti, Riise e De Rossi in coppa. La tendenza a madare a rete diversi giocatori mostra una predisposizione al gioco che può essere solo un vantaggio per una squadra che nutre ambizioni importanti. All'appello mancano ancora Baptista, Pizarro e Juan, fermo restando che il goal della Roma non ha mai parlato romano come quest'anno.