Totti, apertura mondiale: "Se Lippi vuole e se sto bene"

13/10/2009 alle 08:55.

GASPORT (M. CECCHINI) - Li vuole insieme la storia (Sacchi), li benedice il Palazzo (Abete), li invoglia anche un pezzo di famiglia (Ilary Blasi). Se inseriamo tutto questo nel contesto di un rapporto profondo, cementato da un Mondiale vinto, ci sono i presupposti perché l’avventura azzurra fra Marcello Lippi e Francesco Totti possa ricominciare. Ma con due premesse fondamentali: la convocazione e la salute.

La posizione del numero dieci è questa: se a maggio starà bene e il c.t. lo chiamerà, non potrà dirgli di no. Ma il punto si farà a marzo-aprile e adesso, come si può immaginare, non vuole imbarazzare Lippi, ma quello che l’attaccante si sente di dire esplicitamente è significativo: «Dipenderà dalle scelte del c.t. e da come sto. A lui devo molto».

Variabili Come dire, l’obbligo morale che il capitano della Roma sente è forte anche se l’accettazione sarebbe subordinata sempre allo stato di forma di un attaccante che a 33 anni convive con diversi acciacchi. Ultimo, quello al ginocchio rimediato durante la gara col (oggi proverà a correre) che lo mette in dubbio per il match di domenica con il Milan. Un’ottima vetrina per l’azzurro, anche se le variabili che potrebbero portare a una sua convocazione sono parecchie, e tutte legate all’attacco. Quando arriverà il via libera alla naturalizzazione di Amauri? Il brasiliano a primavera avrà ripreso a segnare? Toni sarà tornato in forma mondiale? Pazzini avrà ancora una media «monstre»? Tutte cose che Lippi dovrà valutare, partendo però dal dato che al momento, con 23 gol fatti, è il miglior goleador italiano dell’anno solare 2009.

Abete & Ilary Se Ilary Blasi un paio di settimane sull’argomento era già uscita allo scoperto («al posto di Francesco tornerei in Nazionale, io gliel’ho già detto»), proprio ieri Arrigo Sacchi, da ex c.t., ha raccontato come con lui Franco Baresi sia tornato in azzurro (vedi sopra) grazie a una telefonata. Tra l’altro, essendo in rapporti splendidi, fra Lippi e non ci sarebbe difficoltà nel «primo passo». Lo conferma infatti anche Abete, presidente della Federcalcio. «Il loro è sempre stato una relazione di primissima qualità. Il problema non è "diplomatico", ma legato agli scenari dei prossimi mesi, oltre che al rapporto fra un giocatore che rientra e il valore dato al gruppo, punto di riferimento di Lippi».