
LEGGO - Nel giorno del suo onomastico Totti si carica la Roma sulle spalle e la porta alla vittoria. Tre punti arrivati contro unavversaria modesta, tecnicamente allo sbando: nonostante le evidenti difficoltà del Napoli, i giallorossi fanno di tutto per complicarsi la vita, andando persino in svantaggio (regalato da un erroraccio in stile Paperissima di Lobont, subentrato a Julio Sergio dopo 20 minuti).
Ma il mister è tranquillo: «I sistemi di gioco valgono poco se non hai i campioni, i sistemi ti riequlibrano determinate situazioni, fanno in modo che la squadra si trovi più compatta, ma senza i fuoriclasse come Totti non si fa nulla». E come dargli torto? Francesco ci mette grinta, cuore e classe per colmare i vuoti che la Roma gli lascia attorno: una spaccatura impressionante tra centrocampo e attacco che il numero 10 giallorosso ricuce con giocate da prestigiatore. «E eccezionale per come riesce a trovare sempre il varco giusto - dice Ranieri - e per la sua intelligenza nel pescare un compagno anche senza guardare». Ma oltre a tutto ciò cè soprattutto la sua facilità a far gol: quello che regala il momentaneo 1-1 arriva da due passi, dopo una rocambolesca azione in area napoletana. Poi cè il 2-1: una botta di potenza da fuori area e palla che si insacca. E la rete numero 184 in serie A, quella che vale i tre punti e laggancio nella classifica generale dei marcatori a Gabriel Omar Batistuta (il prossimo obiettivo si chiama Giuseppe Signori, a quota 188 gol).
Ma il tiro crea anche qualche problema a Totti: Francesco non esulta, ma si avvia mestamente verso la panchina. «Ho sentito tirare il ginocchio operato». Lo staff medico lo rimette in sesto per non lasciare la Roma in 10, visto che Ranieri aveva esaurito i cambi: stoicamente, con una vistosa fasciatura, lui riesce ancora a pressare. La vittoria di ieri è tutta sua.