Ranieri: «Non firmerei per un pareggio»

18/10/2009 alle 11:11.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Claudio Ranieri non vuol fer­marsi più, nonostante l’assenza di Totti e la sua tradizione negativa a San Siro. La sua Roma, la Roma come la vuole lui, sta prendendo forma e vorrebbe allungare la serie positiva in campiona­to, cominciata con la vitto­ria di Siena, al debutto sulla panchina giallorossa. La conferenza stampa è tutta un fiorire di domande sulle condizioni dei tanti giocato­ri reduci da infortuni. I con­cetti più interessanti di Ra­nieri vengono fuori solo con le ultime domande. « Conosco le poten­zialità di questa squadra, so dove può ar­rivare. La..



ESAME
- Si fida della Roma, ma stasera aspetta una conferma: « Fidarsi è una pa­rola grande, abbiamo avuto una buona continuità di ri­sultati. Per come si applica­no i giocatori mi fido tantis­simo, ma non si può cambia­re tutto in fretta, ci sono dei tempi per assimilare i pro­getti. Questo è ancora il mo­mento dell’apprendimento » .

San Siro tappa decisiva? Ranieri frena: « Decisiva no, ma è impor­tante per dire quello che possiamo fare. Il Milan è una delle squadre che deve vincere lo scudetto, per stessa ammissio­ne dei suoi dirigenti. Noi non avremo Tot­ti, inutile dirlo che ci mancherà. Voglio vedere la squadra come reagirà senza il suo capitano, devo vedere la squadra co­me saprà reagire senza un punto di rife­rimento » .

Senza la Roma in passato ha sapu­to reagire: « Sì, però era una Roma diver­sa, con il vento in poppa, una squadra al­la quale riusciva tutto. Non scordiamoci da dove siamo partiti, anche se il nostro proposito è quello di cancellare quel pe­riodo » . Dalla Roma si aspetta una gran­de prestazione: « Non firmerei per il pa­reggio. Altrimenti me ne sto a casa, che ci vado a fare? » .

Il Milan cerca il riscatto: « Non è facile rinunciare a un giocatore come Kakà. Hanno dovuto cambiare il modo di gioca­re, hanno incontrato diffi­coltà. Ma la squadra è piena di campioni, non mi fido, co­sì come nessuno si fida del­la Roma » .

Sul ritorno di Ranie­ri non si sbilancia, ma il fee­ling funziona: « Il programma di recupe­ro è stato stabilito dopo la partita con il . Non possiamo dire quanto rien­tra. Il ginocchio non gli fa più male e que­sto è importante » . ha speso belle parole nei confronti del nuovo allenatore:

« Fanno sempre piacere, mentre non mi piacciono i giudizi negativi. Anche io so­no permaloso. Credo che lui rispettasse me già da prima e io lui. Mi ricordo un Roma- di tanti anni fa. A Cap­pioli


( che era stato un suo calciatore, nd’i) dissi riferendomi a Francesco: “ Co­me è questo? Un romano buono?“ Cap­pioli mi rispose sicuro: “ Sì, è buono, è buono”. “Allora non ha preso da te”, gli ho risposto » .



SCELTE
- Tra i tanti discorsi sui giocato­ri non al meglio della condizione, colpi­scono quelli su Cicinho e Menez: « Secon­do me il brasiliano ancora non è pronto, lo vedo ancora un po’ timo­roso. E’ un giocatore impor­tante per la Roma, deve cer­care di sforzarsi di più, lo vorrei un po’ più propositi­vo. Menez cerco di farlo di­ventare un campione, deve convincersi di esserlo. Lui è molto bello da vedersi, è ele­gante, ma deve essere an­che produttivo » .

Interviene nel dibattito sulla Nazionale, sulle frasi forti di Lippi: « Io credo che gli allenatori debbano difendere a spada tratta il proprio gruppo, ma anche rispet­tare i tifosi che pagano il biglietto » . E quando il discorso si sposta sul ritorno di in Nazionale, propone la sua candi­datura, con una battuta che è qualcosa di più: « Fatemi essere allenatore della Na­zionale e poi ve lo dirò. E a chi non pia­cerebbe guidare la Nazionale? Ci man­cherebbe altro » .