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CORSPORT (G. D'UBALDO) - Domenica pomeriggio, al termine della partita contro il Livorno, Mirko Vucinic ha pianto. Aveva sbagliato quel gol che aveva condannato la Roma alla sconfitta, non si dava pace. Aveva fatto di tutto per buttarla dentro, non cera riuscito, la porta sembrava stregata. I fischi dei tifosi fanno male, specie per lui, che è un ragazzo sensibile. La sua è stata una settimana travagliata. Dopo la partita contro il Livorno, ha cercato il riscatto a Udine.
Ma oggi il suo presente è qui e Vucinic sente che deve darsi una scossa. Il digiuno adesso pesa, eccome se pesa. Ancora a secco in campionato, lunico gol della stagione risale alla prima partita di Europa League, era il 30 luglio e la Roma di Spalletti era partita con le migliori intenzioni. Ranieri fino allultimo cercherà di capire le condizioni psicologiche di Vucinic. «E molto dispiaciuto » , disse dopo la partita contro il Livorno. In queste ore vuole cercare di capire se Mirko ha la forza di reagire, se è pronto a sfidare la probabile contestazione dei tifosi. Vucinic non vuole tirarsi indietro, la Roma ha bisogno di lui. Il momento è difficile, ma ci metterà tutto se stesso. Si sta allenando con impegno in questi giorni, il ritiro non gli pesa, cerca di restare concentrato.
Ranieri dovrà decidere, dopo aver parlato con il montenegrino. E in ballottaggio con Baptista, un altro che non riesce a ritrovarsi e che finora ha giocato pochissimo. Per il tecnico è importante capire limpatto ambientale che può avere Vucinic, in una partita da vincere a tutti i costi, per allontanare la crisi. LOlimpico non gli fa paura. Qui ha segnato gol che porterà per sempre nel suo cuore. La doppietta al Chelsea, quella al Milan, la rete segnata in un derby vinto.