
EPOLIS (M. DE SANTIS) - Una giornata particolare. Fuori Trigoria una decina di contestatori, dentro il primo giorno di ritiro e l'Assembla degli Azionisti. Non sarà una sceneggiatura come quella dell'omonimo film di Ettore Scola, ma di cose, ieri, ne sono successe parecchie. Il ritorno a tarda notte da Udine, con un comitato d'accoglienza a Fiumicino composto (anche qui) da una decina di tifosi arrabbiati, è stato solo il prologo. All'ora di pranzo, il colpo di scena a sorpresa: i rinnovi di Perrotta e Pizarro con tanto di comunicato ufficiale.
Totti lavora in palestra, in mattinata aveva svolto una serie di esercizi sui gradoni. Quando si affaccia nei paraggi della sala stampa, ha sorriso e battuta pronti: «Penso di farcela per domenica. Vediamo se domani (oggi) riesco a calciare il pallone». Scherzi a parte (il rientro sarà almeno dopo la sosta), «sto bene ed è andato tutto bene. Voglio tornare a giocare al più presto e ho tanta voglia di Roma». De Rossi, invece, riceve la visita della piccola Gaia. «Daniele, prendili a calci tutti quanti», gli urla uno dei 10-15 contestatori appollaiati sopra il muretto che stanno assistendo all'allenamento e ce l'hanno con tutti. Chi si allena (Pizarro in palestra, Menez, Riise e Burdisso differenziato) fa finta di non sentire, due volanti della Polizia controllano la situazione.
In quella che fino alla scorsa stagione veniva chiamata "Sala Champions", si sta svolgendo l'Assemblea dei soci: c'è Rosella Sensi. Inizia l'Assemblea e la presidente legge una lettera. Il ricordo di Franco Sensi, l'emozione per la prima assemblea da presidente (dopo l'assenza dell'anno scorso) ed altri temi. «Negli ultimi 15 mesi c'è stato un cambio di guida tecnica in tempi e modi da noi non pronosticati. Non potevamo non accettare la volontà di Spalletti, nata dal convincimento di aver esaurito un percorso, di chiudere un ciclo. Abbiamo scelto un allenatore romano e romanista di successo, come Claudio Ranieri. La stagione 2008/2009, pur tra tante difficoltà, ci ha consentito di ottenere l'ennesimo passaporto per le competizioni internazionali, raggiungendo l'Europa League. La Roma, seconda italiana dopo il Milan, è undicesima nella classifica dell'Uefa sulla base dei risultati degli ultimi cinque anni. Puntavamo a un consolidamento, in campo nazionale e internazionale, e lo abbiamo ottenuto. È un mezzo miracolo se si considera lo strapotere dei club inglesi e spagnoli. Non abbiamo iniziato benissimo questa stagione, ma possiamo lottare su tre fronti. La
Roma ha bisogno del suo pubblico, dobbiamo unirci e fare quadrato come una famiglia».
Poi il solito copione dell'Assemblea: le domande dei soci, l'approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno
2009 con una perdita di 1 milione e 894 mila euro che sarà coperta con riserve, la BDO Sala Scelsi Farina che revisionerà i prossimi nove bilanci e le risposte della dottoressa Mazzoleni («in futuro la squadra verrà costruita secondo il concetto di competitività in base alle competizioni da disputare»). In mezzo, un colpo di scena, la domanda dell'azionista Rossi Massimi a Rosella Sensi: «Perché non si dimette da amministratore
delegato?». Risposta: «Non mi dimetto».