La madre ferita dai figli

31/10/2009 alle 11:24.

IL ROMANISTA (M. CATALANI) - e' di gran moda. La Roma, come “la moglie del soldato” . La sorpresa, sempre brutta, è dietro l’angolo. Scriveva Nietzsche: “… tutto ciò che si fa per amore è al di la del bene e del male”. Finì abbracciato ad un cavallo morente in una grigia strada della Torino di fine novecento. Anche noi siamo abbracciati “al morente”… la Roma. Grave, quanto può essere la passione e l’amore che essa consuma

Problema tuo, direbbe qualcuno, non certo voi che leggete "Il Romanista", siete come me, parliamo a stessa lingua, viviamo immu tabile uguale sentimento. Ma alla parola “amore” è legata anche un’altra parola abusata

ed umiliata del nostro vocabolario: “verità”. Di verità ce sono mille: quella nascosta, quella dovuta, quella detta e non detta, quella mascherata e ancora altre cento, ma poi lo sappiamo, ce ne è una, una sola e basta. Nasconderla a se stessi fa male e allora diciamola, tiriamola fuori e facciamone l’uso che le spetta.

La verità della nostra Roma è che Lei è una grande madre ferita da tutti i suoi figli della corrente generazione. Società, dirigenti, calciatori. Ognuno sta facendo la sua parte. La prima inconfutabile verità è a bilancio. Da ieri

visibile a tutti ci detta dati esaltanti. Come già saprete la Lazio con 27mila abbonati, quest’anno ne conta quasi tremila più della Roma. Come dire che incontri per strada un vecchio amico che, dati alla mano, ti certifica che ha più abitanti di Roma, che Alvaro Vitali tromba più di Brad Pitt o che Flavia Vento è più intelligente di Rubbia. Da non crederci. Abbiamo subito anche questa.

La società. In gravi difficoltà economiche, gira su se stessa alla ricerca di denaro e identità. Errori e contraddizioni. Tornando al bilancio sarebbe stato molto generoso sapere quanto siano costati i rinnovi dei contratti di Conti e Pradè, ma quella voce non c’è. Ci sono gli stipendi di Rosella e sorella, altri no. Di più

non c’è dato di sapere. Vogliamo fare almeno una milionata e mezzo (al netto, dunque tre lordi) di euri romani, per i due rinnovi? Vedremo la mia è un’ipotesi basata sui prezzi di mercato. Questo accadde pochi mesi fa  all’epoca della squallida vicenda Fioranelli, capace di fare sorridere tutti noi.

Adesso a distanza di pochi mesi arriva Montali. Supervisore delle risorse umane, sportive, tecniche, logistiche

apotropaiche. Fate voi, aggiungete a vostro gusto. Che vuole dire? Tutto e niente, lo sapete cari e nobili lettori, ma una cosa la capiamo: Conti e Pradé hanno il tutore, uomo mi dicono serio, preciso e di tutto rispetto. Ma anche qui buio. Nessuna conferenza stampa del nuovo arrivato, solo, mi dicono, un intervento radiofonico, per altro annunciato. A decidere adesso c’è lui e poco (forse pochissimo?) loro e noi ci chiediamo il perché di quei rinnovi, costati soldi che potevano essere spesi per un centravanti, ignorante, grezzo, magari di Fiumicino, tifoso della Roma e che quando arriva un pallone sente la puzza da lontano e lo caccia in fondo alla rete. Siamo l’unica squadra della serie “A” che non ha uno straccio di un centravanti. Tutti ne hanno due e moltissimi almeno tre. Siena, Palermo, Genova, Atalanta,Bari e anche… udite! udite! la Lazio di “Lotirchio”. Ve li ricordo: Cruz, Rocchi, Zarate e Pandev nel cassetto. Incredibile, ma è la verità.

Un’altra verità? Il settore giovanile è allo sbando. Finale di coppa Italia primavera a Genova … dirigenti al seguito zero! La Roma non ha chi segue i giovani? Ma no… qualcuno ti risponde. Invece si… è proprio così. A capo del settore c’è Stefanelli, uomo di Conti. Poi c’è Bruno, direttore dell’area tecnica, cioé giocatori e allenatori. Il settore giovanile della Roma e il Lazio (regione) in generale, sono sempre stati il più grande serbatoio di giocatori che hanno scritto la parola calcio in Italia. Da quanto non esce più un “fenomeno”?

Da troppo tempo, gli ultimi sono e Aquilani. Qualche altro buonino è finito nelle maglie di cessioni grottesche. Vedi Galloppa e caso Siena… una vergogna della gestione Pradè. Ma come in tutte le storie c’è sempre la possibilità di un lieto fine. Basta scriverlo. E allora vi informo. Sapete che ad allenare gli allievi nazionali c’è tale Andrea Stramaccioni, premiato con la panchina d’oro per il settore giovanile. Questo signore


(l’unico del settore giovanile con il patentino di allenatore)se non verrà rispettata la clausola contrattuale sottoscritta con la A.S. Roma e che alla fine del terzo anno prevede il suo passaggio alla Primavera, andrà via a fine stagione e con lui qualche giocatore del settore giovanile. Quali e perché? Dopo Petrucci, che ci siamo

fatti scippare dal simpatico Manchester, perderemo anche i più promettenti in odore di essere campioni. Sini, Pettinari, Malomo e un paio di “92 tra i quali un fantasista dai piedi… sembra importanti. Ripeto tutto questo accadrà se al termine di questa stagione il buon Stramaccioni non avrà, come da contratto, la primavera. Dove finirà la storia? A Milano, zona Inter, società che da tempo gli fa gli occhi dolci e che è vero ci ha rubato uno scudetto, ma poi è stata anche generosa con le nostre(?) casse per ripagarci del furto subito. Buon lavoro Montali, la fine della favola la scriva lei.

Ancora società. Ha il quarto monte ingaggi italiano, una cifra che mi vergogno di scrivere e come detto un solo centravanti: Okaka. Vado avanti? Sì. Rinnova in questi giorni i contratti di Pizzarro e Perrotta uno fino al 2013 e l’altro fino al 2011. Se calcoliamo l’età il loro contratto scadrà quando i due avranno 33 anni. Un‘altra follia? No tranquilli, altre due cessioni, all’unico che li vuole. Spalletti  Si vende, si fanno contratti per vendere, si distrugge l’unica risorsa a costo zero che è il settore giovanile e si compra male e… a tanti soldi, i giocatori

sbagliati. La verità? Io Vi sto raccontando fatti, non presunte informazioni da me interpretate. Giudicate Voi.

La squadra. Chiamiamola anche con il suo nuovo nome: la risorsa umana sportiva. Bella risorsa direte Voi. Sono d’accordo, da piangere. Una squadra che senza non può pensare di vincere. , un fenomeno assoluto, non si discute, ma ha 33 anni e lo hanno rotto dalla testa ai piedi. Non gli si può chiedere di giocare tutte e partite, non può farcela. E allora? Siamo nella merda, perche in un paio di geniali campagne acquisti (l’ultima solo cessioni) non è stato acquistato un suo vice. Mi accontenterei di Bogdani, Budan, Corradi, non chiedo Tiribocchi o Pellissier, non oso tanto. Mi sarebbe bastato una punta dilettante, uno di “eccellenza” che tira la palla come bestemmia. Segna e sputa per terra. Un ignorante che se gli chedi…. “lei che fa nella vita?” serio come un politico che entra in guerra ti risponde: “la punta, il centrattacco” e non sa aggiungere altro, perché altro non fa. Niente. E’arrivato Baptista, che alla stessa domanda non saprebbe cosa rispondere, sono stati spesi 21 milioni di euro per Vucinic che forse è una punta ma non sa fare la punta (con Zeman sono capaci tutti) e 10 per Menez che è un fenomeno assoluto ma sta male e non segna venti goal a campionato. Poi Spalletti. Il quarto allenatore che va via rinunciando all’ingaggio. Nel calcio una cosa mai vista, c’è da pensare che a Trigoria ci sia la lebbra e nessuno ha il coraggio di dirlo. Adesso? Ecco a Voi Ranieri. Romano, romanista, uomo di buona fede e di 4-4- 2. Dopo un mese e mezzo, fa sapere che la squadra non è la sua (lo sapevamo) e la scarica nel bel mezzo di una conferenza stampa. Perfetto, il cerchio si chiude, c’è da riflettere,se non da piangere.

Capitolo infortuni, ricadute e rientri? Capitolo troppo lungo, servirebbero dieci pagine. Ma la domanda sorge spontanea: ma non era colpa di Brozzi? E adesso di chi è? Anche questo nuovo medico non è più nelle grazie della nostra presidente? E perché non parla? Ranieri dice che Menez non gioca per una ricaduta al vecchio problema della pubalgia. Antonio Spataro, nuovo medico sportivo (?????), tace, non rilascia dichiarazioni, non comunica. Spieghiamo. Via Brozzi dentro , ma il nuovo medico dura poco. Non firma e porta la Roma in tribunale. Perché non sappiamo. Arriva ufficialmente Vincenzo Affinito, valente cardiologo, poco affine a polpacci e menischi. Lui è il medico ufficiale sul sito della AS Roma, ma in effetti tutti sanno che chi si occupa dei nostri giocatori è il dottor Antonio Spataro, anche lui cardiologo. Manco questo è vero. In panchina ci va il dottor Luca Pengue, Spataro non c’è, un cardiologo in panca non lo vuole nessuno. Ma chi è il dottor Luca Pengue? Pensate l’assistente di Brozzi, voluto nel suo staff proprio dal vecchio della Roma ritenuto, a furor di popolo (ingiustamente dico io) responsabile di tutti i mali della Roma. Al che uno si chiede: ma se Ranieri ha detto una cazzata su Menez , perché l’ha detta? Il medico non parla (anche perché non sappiamo chi dovrebbe aprire bocca dei tre) e forse non vuole fare la fine del suo predecessore. Una prece, i dottori Affinito e Spataro, come detto bravissimi cardiologi, lasciassero perdere gambe e polpacci (anche perché non se ne sono mai professionalmente occupati) per dedicarsi delle nostre coronarie, avrebbero il triplo del lavoro e contando gli inguaribili infortunati di Trigoria, con i tifosi farebbero i soldi veri.