Inesauribile come i suoi polmoni

13/10/2009 alle 08:45.

IL TEMPO - Simone Perrotta, 32 anni compiuti a settembre, sta vivendo una seconda giovinezza. Nel giro di pochi mesi è passato dal sentirsi uno di troppo a tornare un punto fermo della Roma. E Lippi ha ricominciato a pensare a lui in ottica Sudafrica. Merito suo e di Claudio Ranieri che l'ha messo al centro del progetto. Del presente e del futuro: nei primi colloqui con la società sull'argomento dei rinnovi contrattuali il tecnico ha chiesto la sua conferma.

Perrotta è uno dei nove giallorossi con l'accordo in scadenza il prossimo giugno. Il procuratore Giuseppe Bozzo ha incontrato pochi giorni fa i dirigenti di Trigoria per discutere il futuro del centrocampista calaberese e degli altri suoi assistiti Pizarro e Motta. Per tutti e tre non sono previste novità prima di dicembre. Ma intanto Bozzo ha appreso la rinnovata fiducia della Roma verso Perrotta che attualmente guadagna poco più di un milione e mezzo di euro netti oltre ai premi. Ipotizzando un prolungamento biennale, la società gli chiederà di limare verso il basso le cifre considerata l'età del giocatore e l'obiettivo di ridurre il monte ingaggi.

Come la prenderà Perrotta? È già rimasto molto deluso per le promesse fatte e non mantenute dalla società: gli era stato garantito un rinnovo con aumento dello stipendio dopo i Mondiali 2006 e non è mai arrivato. Ma la parola di Ranieri potrebbe favorire un accordo. Perrotta ha conquistato il tecnico grazie alla professionalità mostrata negli allenamenti e alla duttilità tattica. Con lui ha già cambiato tre ruoli: intermedio, trequartista e, per ultimo, esterno sinistro. La posizione che occuperà anche domenica a San Siro con il Milan.

Oggi la squadra riprenderà ad allenarsi con una doppia seduta. Fari puntati sul recupero di e Vucinic. Il capitano riprenderà a correre e giovedì dovrebbe tornare a calciare. Ranieri spera di riavere a disposizione anche Doni: domani sera (ore 20) test decisivo ad Anzio, organizzato in notturna proprio per consentire al di riabituarsi ai riflettori. Sarà comunque Doni ad avere l'ultima parola. Se chiederà altro tempo, a Milano toccherà ancora a .