
GASPORT (M. CECCHINI) - Il calcio, alla fine, sembra solo una fastidiosa incombenza da sbrigare in una conferenza che pare un tè delle cinque. I giornalisti sono «sharks», squali (ma simpatici), il tecnico rivale del Fulham, Roy Hodgson, è una «old fox», vecchia volpe, visto che ha pronosticato la Roma come «la squadra favorita per la vittoria in Europa League».
Girone aperto «Ho casa proprio qui vicino dice il tecnico della Roma ed è sempre piacevole stare qui. Il calcio inglese sta cambiando molto, arrivano ricchi proprietari, pensano di poter vincere tutto e subito, mauna squadra di calcio ha bisogno di tempo per crescere e diventare vincente. Felice di essere andato via? Io sarei voluto rimanere al Chelsea, anche perché mi piace il denaro (ride, ndr), però sono andato in Spagna e poi sono tornato alla Roma, la squadra per cui facevo il tifo da bambino. Se non fosse avvenuto questo, sarei voluto tornare in Inghilterra». La «full immersion» sarà totale, visto che ieri sera è stato ospite di Ancelotti (con Conti e Pradè) alla partita dello Stamford Bridge. «I tifosi del Fulham mi accoglieranno come un ex del Chelsea, che è il loro rivale principale, ma io penso al match. Sarà una partita tattica e noi dobbiamo far bene anche senza Totti. Non ho mai perso contro Hodgson e spero di continuare la tradizione. Questo è un girone compatto, senza dominatrice » . Non manca un pensiero alle recenti polemiche. «Milan? Non voglio che si guardi indietro. Gli arbitri possono sbagliare, se lo faranno ancora lo ridiremo, ma non accetto una squadra che fa la vittima. Tutto quello che fa la dirigenza è ben fatto, noi però dobbiamo difendere il patrimonio Roma sul campo».
Riise vs. Riise Titoli di coda sulla sfida tra i fratelli Riise. Dice Bjorn, il minore, in forza al Fulham: «Voglio i tre punti e basta, alla sfida in famiglia non penso». Replica il giallorosso John Arne: «È piacevole giocare contro mio fratello, ma vinco io. E poi lui è più piccolo e deve lavorare per me». Sarà il caso di fidarsi?