Due Flores al capezzale

29/10/2009 alle 00:02.

LEGGO (F. MACCHERONI) - E tre: Milan, Livorno e Udinese. Senza Totti, senza Roma. Tanto perché un giocatore non fa una squadra. Concetto che potrebbe essere applicato a una squadra ma non a un pugno di ragazzi allo sbando, per propri limiti e per i limiti di una società altrettanto allo sbando e di un tecnico che li ha lasciati al loro destino: «Questa non è la mia squadra».



Ma la cosa più triste è che in queste tre partite la Roma ha sempre affrontato avversari alla sua portata: lo è stato il Milan, non poteva non esserlo un Livorno sceso all’Olimpico soltanto per limitare i danni, come questa Udinese che per 20’ aveva visto pasticciare Vucinic, , Brighi e Guberti, ringraziando il Padre Eterno per i loro banalissimi orrori. Così, mentre sembrava tutto non facile, ma possibile per la Roma, ecco un cross di D’Agostino per Floro Flores: testa, gol, 1-0. Casetti? Mexes? Stavano in zona.



Per fortuna della Roma Asamoa si traveste da Vucinic e sbaglia un gol dopo essersi marcato anche Doni. Ma ci si può considerare fortunati quando poi su assist di Perrotta si vede Guberti tentare il tiro e lisciare il pallone? Sì, perché poi spunta Juan in area udinese, colpisce di testa, Handanovic respinge, la difesa udinese dorme e pareggia. Tutto sommato giusto.



Lasciamo la fortuna e il risultato al suo posto e concentriamoci su Taddei. Nell’unica azione in cui ha protestato con un motivo (dai, un pizzico), cioè per una manata in faccia da parte di Inler, viene espulso (2’ della ripresa). Ranieri domenica dovrà lasciarlo fuori. Tutto sommato dovrà essere grato all’arbitro. Anche perché la Roma, pur non concludendo niente, gioca meglio in dieci (un segnale). Ma il direttore di gara, Damato, decide a un certo punto di riequilibrare la situazione espellendo Basta. Mentre Ranieri s’arrangia per frenare Sanchez che aveva torturato Cassetti facendo esordire Cicinho, parte un altro cross per Floro Flores: testa, Doni dorme, 2-1. Vucinic firma l’ennesima dimissione da attaccante sbagliando a porta spalancata, entra Baptista per Brighi e finisce il match. Aspettando di sentire da Ranieri se c’è aria di crisi, sembra chiaro che non c’è più una squadra.