«Sta facendo passi da gigante» , ha detto sabato scorso l’allenatore riferendosi a Doni. Il brasiliano manca da sei mesi esatti. La sua ultima presenza è legata a una delle pagine più nere della Roma di Spalletti. Era l’undici aprile quando i gial­lorossi furono sconfitti per 4-2 dalla Lazio, in un derby che ancora brucia. Quel giorno Doni scese in campo in condizioni meno­mate, ma appena rientrato negli spogliatoi disse basta. Non poteva continuare in quel modo, doveva fermarsi. Decise di operarsi. Esattamente un mese dopo, il dodici mag­gio, fu operato dal professor Maertens ad Anversa. Aveva un buco nella cartilagine del ginocchio. Il dolore non gli permetteva di allenarsi. Un paio di settimane fa l’ulti­ma visita di controllo, l’ortopedico che lo ha operato ha dato il via libera a riprende­re in pieno l’attività agonistica. Le previ­sioni fatte subito dopo l’intervento parlava­no di sei mesi di stop. Siamo esattamente nei tempi.

La Roma in questa stagione non è stata fortunata con i portieri e Doni sarà il quarto estremo difensore uti­lizzato. Alla prima gior­nata, con Spalletti a Ge­nova giocò Artur, poi contro la Juve debuttò Julio Sergio. Il brasilia­no ha giocato ininter­rottamente fino a do­menica scorsa contro il Napoli, quando do­po pochi minuti è stato sostituito da Lobont a causa di un infortunio muscolare che lo terrà lontano dai campi di gioco per un me­se. Il romeno è stato sfortunato, ha incassa­to il gol nel primo tiro in porta del Napoli, ma è tenuto in considerazione dal tecnico. Che però spera, con il ritorno di Doni, di trovare definitivamente continuità in porta. Doni è alla quinta stagione nella Roma. Ha conquistato il posto da titolare in un derby, pochi mesi dopo essere arrivati in Italia. In giallorosso ha avuto un buon rendimento, a parte l’ultima stagione, quando è stato con­dizionato sin dall’inizio dagli infortuni. Ma in Italia è riuscito a conquistare il posto in Nazionale. E’ lui il secondo della Seleçao, alle spalle di Julio Cesar.