Doni: "Ora sto alla grande"

20/10/2009 alle 09:38.

CORSPORT (P. TORRI) - « Nessun problema, sto alla grande» : il giorno dopo del suo rientro in campo, Doni ha avuto anche le ultime ri­sposte che cercava. Quando si è lontani dai campi di calcio per sei mesi, il rien­tro è sempre molto delicato prima, du­rante ma anche dopo, pure se di profes­sione fai il portiere perché mica è vero che non si fa fatica a stare tra i pali, una volta Luciano Spalletti ci disse che un estremo difensore nel corso dei novanta minuti di una gara di media percorre tra i sei e i sette chilometri, oltre a tuffi, usci­te, contrasti che possono sempre lascia­re il segno.



Non ci fosse stato Roset­ti, per Doni il rientro non sarebbe potuto andare me­glio, compresa una parato­na su un tiro a distanza ravvicinata di Seedorf, una di quelle parate salva ri­sultato, sempre se non ci fosse stato Rosetti. Doni si è promosso, qualche timo­re dopo tanti mesi di assen­za, c’è sempre quando si torna a giocare, San Siro e il dopo San Siro gli hanno fatto capire di essere or­mai a un passo dal recupe­ro totale: «Adesso ho sol­tanto bisogno di giocare, giocare, giocare. Ho lavo­rato tantissimo, in particolare nelle ulti­me due-tre settimane, sto sempre meglio, tempo un altro po’ di giorni e sarò al top anche dal punto di vista della condizio­ne fisica. Sono felice di essere tornato»

sempre che non ci fosse stato Rosetti.



VUCINIC - Da un giocatore che si sta ri­trovando, a uno che rischia di perdersi, Mirko Vucinic, di nuovo sul banco degli imputati per la prestazione non brillante a San Siro. Il montenegrino non ha anco­ra brindato al primo gol in campionato, soprattutto ne ha sbagliato uno tutto so­lo davanti a Dida che avrebbe probabil­mente ucciso la partita, sempre che non ci fosse stato Rosetti. La notte, dicono, porta consiglio. Ai giocatori della Roma, no. Nel senso che la rabbia, per quello che hanno vissuto a San Siro, è ancora lì, anche se la sfida con i rossoneri è anda­ta in archivio da qualche ora. Come, per esempio, è accaduto a Vucinic che, dopo aver rifiutato qualsiasi commento a cal­do negli spogliatoi dello stadio milanese, sul volo che ha riportato la squadra gial­lorossa a casa nella notte tra domenica e lunedì, si è aggiunto alla lista di quelli che hanno preso sonno, se lo hanno pre­so, con grande difficoltà: «E cosa voglia­mo dire dell’arbitro? A Milano è sempre la stessa storia, non sappiamo più cosa pensare. E’ uno scandalo. Senza l’episo­dio del rigore concesso al Milan, la Roma probabilmente avrebbe vinto la partita. Sono deluso, anche perché non sono riuscito a fare gol. Per me sta diventando un problema. E’ ovvio che pensi al gol, quello contro il Gand è datato e poi non è che conti molto. Per tor­nare a segnare ho bisogno di stare al cento per cento, invece continuo ad avere problemi fisici che non mi consentono di allenarmi con continuità Quando non c’è , so bene che il peso dell’azione offensiva è sulle mie spalle. Cerche­rò di rompere il ghiaccio a Londra contro il Fulham» .



JUAN - A proposito di Ful­ham. c’è da dire che ieri, a Trigoria, Juan è tornato a lavorare con il gruppo. E que­sto apre un piccolo spiraglio alla possibi­lità che il centrale difensivo brasiliano possa essere a disposizione per la parti­ta di Europa League. Una sfida che dopo il ko, per quanto immeritato e ingiusto, di San Siro, è diventata ancora più delicata di quello che già era. E’ probabile che Ranieri faccia un po’ di con Bri­ghi destinato a giocare dall’inizio. Menez dovrebbe essere confermato nella forma­zione iniziale, ma non è detto che il suo partner offensivo sia ancora Vucinic. Po­trebbe toccare a Okaka con Baptista de­stinato a disputare un altro spezzone di partita.