Ciocchetti: «Niente favori ai costruttori»

20/10/2009 alle 09:48.

"Non ho nulla contro Sensi o Lotito. Semmai, sono contro gli speculatori. Non posso permettere che con la scusa dello stadio venga costruita una città". Licenziato non senza polemiche al Senato, il disegno di legge di riforma degli stadi - più soldi, meno vincoli e tempi abbattuti per l’iter - dovrebbe approdare in settimana alla Commissione Cultura della Camera. Uno dei membri, il deputato dell’Unione di Centro Luciano Ciocchetti, promette modifiche importanti al testo originario. Se non dei veri e propri stravolgimenti.



«Così come è stata approvata - dice Ciocchetti al Romanista - la legge non può andare. Deve esserci  equilibrio tra le cubature riservate allo stadio e quelle residenziali. Non si può consentire di costruire duecentomila metri cubi di impianto e un milione di case. Io non voglio fare un favore ai costruttori». Ciocchetti vorrebbe evitare di emendare il testo: «Sarebbe meglio formare un comitato ristretto ». Una sorta di commissione nella commissione per evitare contrasti formali al momento del voto. Ma cosa andrebbe cambiato? Spiega Ciocchetti: «È previsto che l’accordo di programma (per i profani: una specie di "contratto" tra istituzioni, ndr) vada in deroga di vincoli attualmente inderogabili "salvo pareri specifici". La norma va scritta meglio, perché alcuni di questi vincoli non sono superabili». Eppure, chi ha lavorato dietro le quinte del ddl sostiene che quelli ambientali sarebbero fatti salvi. Non c’è accordo nemmeno sul soggetto che propone la costruzione: «Deve essere un club o il Comune. Non certo un terzo...», avverte Ciocchetti. Che è sicuro di poter contare su parecchi consensi, in Commissione: «Sul ddl sono tutti perplessi. A sinistra e a destra».