CORSPORT (P. TORRI) - Un fatto è sicuro: Luca Toni vuole tornare in Italia. Se possibile, già nel prossimo gennaio, per provare a giocarsi con continuità e sotto gli occhi di Lippi, le speranze di far parte della lista dei ventitrè azzurri che andranno in Sudafrica a difendere il Mondiale.
Stavolta è stato proprio il procuratore ad aprire un nuovo, possibile, scenario per il prossimo futuro del suo assistito.
«Se dovesse materializzarsi unipotesi Roma, io e Toni la valuteremmo volentieri», queste le parole di Tullio Tinti, rilasciate al sito romanews. eu. Considerando che il manager che cura gli interessi dellattaccante, è da sempre uno dei meno loquaci che ci sono in circolazione, e lo diciamo come un complimento sia chiaro, sono parole che riaprono unopportunità di cui si è parlato anche nel finale del mercato estivo quando la società giallorossa era allaffannosa ricerca di un centravanti senza peraltro riuscire a completarla nonostante lallora allenatore Luciano Spalletti avesse messo un attaccante centrale e di peso al primo posto delle sue priorità di mercato. Dopo Napoli e Milan, squadre a cui il giocatore in tempi recentissimi ha mandato segnali di apertura, per il suo ritorno in Italia bisogna comprendere anche la Roma. Che il problema del centravanti con certe caratteristiche continua ad averlo anche se adesso sulla panchina si è seduto Claudio Ranieri.
Giovedì scorso, tra laltro, Tullio Tinti è stato in visita a Trigoria, motivo un altro suo assistito, Mauro Esposito, in scadenza il prossimo trenta giugno, uno dei tanti e prestigiosi attaccanti curati dal procuratore (Pazzini, Rolando Bianchi, i due Inzaghi, Paloschi, Pozzi. Anche se in quella giornata non si è parlato di Toni: « Con i dirigenti giallorossi non ho parlato di Toni, del resto è ancora presto, siamo ancora ai primi di ottobre.
Toni, prima di qualsiasi altra ipotesi, vuole vedere come evolverà la sua situazione in Germania. Ora sta bene, ha recuperato fisicamente, è pronto pr giocare. Più in là, tireremo le nostre conclusioni» . Conclusioni che la Roma, almeno dal punto di vista economico, le ha già tirate. Nel senso che unipotesi Toni a Trigoria è prima di tutto ipotizzabile solo in prestito (e il Bayern non è società che conosce la parola gratis). In secondo luogo rimane in piedi anche il problema ingaggio, seppur dimezzato rispetto ai si sei milioni netti (qualcosa di meno di dodici lordi) garantiti al giocatore per una stagione. Rimarrebbero da garantire a Toni quasi sei milioni (lordi), cifra che va in controtendenza con la politica di riduzione del monte ingaggi annunciata dalla società. Certo se Toni si riducesse lingaggio...
In controtendenza, da questo punto di vista, ci sono anche le richieste ( figlie però di una promessa della società) di Matteo Brighi per ridiscutere il suo ingaggio da meno di ottocentomila euro netti allanno. Ieri è tornato a parlare il procuratore del centrocampista, Vanni Puzzolo, ricordando quella promessa. Che, ovviamente, è una promessa per un aumento salariale.