
CORSERA (VALDISERRI) - Piaccia o non piaccia e sicuramente i tifosi del Siena votano per la seconda ipotesi Daniele De Rossi è il giocatore che il 19 marzo 2006 disse allarbitro Bergonzi, che non si era accorto di nulla, che in Roma-Messina aveva segnato un gol con la mano. E lo fece annullare.
Si spiega anche così tutta la solidarietà che De Rossi ha raccolto dai suoi colleghi dopo il vergognoso coro («Come tuo suocero») che la curva ultrà del Siena gli ha riservato per lunghi pezzi della partita. Il riferimento è a Massimo Pisnoli, ucciso in quello che è sembrato da subito un regolamento di conti, nellagosto 2008. Ceravamo quasi assuefatti ai cori su madri e mogli, ma cercare di colpire un giocatore attraverso un lutto è un clamoroso «salto di qualità».
LAssociazione Italiana Calciatori ha parlato di «gravissime offese ricevute da pseudo tifosi che nulla hanno a che fare con gli appassionati di calcio. Lo squallore e la volgarità dei cori offensivi di certe persone non possono non toccare lanimo della gente per bene, in prima linea i colleghi di De Rossi».
Collega, ma soprattutto amico, è Francesco Totti, che ieri ha risposto alle accuse del tecnico Marco Giampaolo di aver condizionato larbitro con proteste e frasi irriguardose: «Mi sarei aspettato da uno come lui, insegnante ed educatore di calcio, qualcosa sulla vicenda che ha coinvolto Daniele, che hanno visto e sentito tutti. Di questo argomento, Giampaolo non ha detto nulla, a differenza del presidente Lombardi Stronati, che ringrazio».
Giampaolo è intervenuto in serata a Sky, un giorno dopo, offrendo solidarietà a De Rossi ma rimarcando che i tifosi del Siena si sono sempre comportati in maniera sportiva e ha ripetuto le accuse sul comportamento dei romanisti verso larbitro: «Così non mi sento tutelato».
Anche il gruppo senese dei Fedelissimi ha contrattaccato: «Se unintera curva si scaglia contro un giocatore, un motivo cè. Si deve risalire indietro nel tempo, a un passato denso di cattiverie gratuite e di scorrettezze, con lultima goccia delle provocazioni e i gesti offensivi di domenica, che hanno portato alla reazione di una tifoseria considerata tra le più corrette dItalia».
La pensano diversamente due parlamentari del Pdl, Fabio Granata e Claudio Barbaro, che hanno chiesto una punizione sportiva contro il Siena «così come vengono sanzionate le offese e i cori a sfondo razzista».
Collega, ma soprattutto amico, è Francesco Totti, che ieri ha risposto alle accuse del tecnico Marco Giampaolo di aver condizionato larbitro con proteste e frasi irriguardose: «Mi sarei aspettato da uno come lui, insegnante ed educatore di calcio, qualcosa sulla vicenda che ha coinvolto Daniele, che hanno visto e sentito tutti. Di questo argomento, Giampaolo non ha detto nulla, a differenza del presidente Lombardi Stronati, che ringrazio».
Giampaolo è intervenuto in serata a Sky, un giorno dopo, offrendo solidarietà a De Rossi ma rimarcando che i tifosi del Siena si sono sempre comportati in maniera sportiva e ha ripetuto le accuse sul comportamento dei romanisti verso larbitro: «Così non mi sento tutelato».
Anche il gruppo senese dei Fedelissimi ha contrattaccato: «Se unintera curva si scaglia contro un giocatore, un motivo cè. Si deve risalire indietro nel tempo, a un passato denso di cattiverie gratuite e di scorrettezze, con lultima goccia delle provocazioni e i gesti offensivi di domenica, che hanno portato alla reazione di una tifoseria considerata tra le più corrette dItalia».
La pensano diversamente due parlamentari del Pdl, Fabio Granata e Claudio Barbaro, che hanno chiesto una punizione sportiva contro il Siena «così come vengono sanzionate le offese e i cori a sfondo razzista».