Mexes: più leader, più testa, meno follie

09/09/2009 alle 10:22.

GASPORT - Philippe il biondo, Fi­lippo er mejo fico der bigonzo (titolo onorifico che gli fu con­cesso da apposita commissio­ne marguttiana nel 2007), Filippo il bello: re di Francia ma solo a Roma, dato che in patria si sente un esule, più fuori che dentro la Nazionale, mal sop­portato da Domenech (e que­sto in caso di defenestrazione potrebbe agevolarlo), comun­que assai più stimato dai roma­ni che dai franzosi. Filippo il bello, sì, adorato dalle ragazzi­ne, corteggiato dalle belle don­ne e le belle squadre, anche dalla vecchia Signora: la Ju­ventus gli ha messo gli occhi addosso,...

Lo schiaffo di Siena Filippo il bello, Mexes è certamente uno dei migliori difensori del cam­pionato italiano, certamente anche un impulsivo, uno che al­le provocazioni reagisce sem­pre, uno che non sopporta le ingiustizie, siano esse un torto arbitrale o una scorrettezza av­versaria. La sua Chiesa è stata Pavel Nedved, «mi sta sulle pa...», ammise una volta pub­blicamente. Più o meno quan­to disse Filippo il Bello a Bonifacio VIII, forse. Mexes è bra­vo, ma ogni tanto gli vengono i cinque minuti, e allora ti puoi aspettare qualsiasi cosa. Il mi­nimo è che gli si spenga la luce e addio lucidità. Un anno fa, fu protagonista del celebre schiaf­fo di Siena: falloso, isterico, si fece cacciare per doppia ammonizione, mandò a quel pae­se l’arbitro, beccò tre giornate di . Un disastro. Lo schiaffo lo dette alla Roma, che una settimana dopo ne pre­se quattro dall’Inter.

Regolata «In effetti dovrei dar­mi una regolata — disse in riti­ro a Brunico —. Sto lavorando sulla mia personalità». Dieci ammonizioni e due espulsioni nello scorso campionato (più tre gialli nelle coppe), sono an­ni che Mexes viaggia su queste cifre. Di Gaetano Scirea, che scomparve venti anni fa, in questi giorni di celebrazioni si è evidenziato che non subì nemmeno un’espulsione in tut­ta la carriera. Philippe, solo con la maglia della Roma, ne ha collezionato 9 (e 66 ammo­nizioni!). «Devo darmi una re­golata ». Già.

Vale sempre Ranieri ha biso­gno di lui (e infatti non c’è alle­namento in cui i due non si ap­partino a parlare), che gli co­pra le spalle e le copra alla Ro­ma in questo momento che si ricomincia da zero e, forse, non si può pensare troppo in grande, sarebbe pericoloso, e questa prudenza si tradurrà in campo con uno schieramento più difensivo. Sarebbe impor­tante se gli obiettivi di Mexes fossero davvero vicini dall’esse­re raggiunti: «Spalletti mi ha chiesto di fare la voce più gros­sa in difesa, di comportarmi da leader insomma», rivelò anco­ra a Brunico. Filippo, ricorda­ti: vale anche per Ranieri.