"La sla non è la malattia del calcio"

29/09/2009 alle 09:11.

GASPORT - «La Sla non è la malattia dei calciatori, il calcio non fa venire la Sla»: lo dice Mario Melazzini, presidente dell’Aisla, e lo dice durante il convegno «Sla, realtà e speranza», organizzato dalla fondazione Franchi e patrocinato da Federcalcio e Regione Toscana.

Centrocampisti C’è Demetrio Albertini, c’è Giampaolo Pazzini, c’è Renzo Ulivieri e ci sono dati importanti: su 7.300 giocatori monitorati, solo 8 sono stati colpiti dalla «stronza», come la chiama Borgonovo (anche se l’inchiesta di Guariniello ha accertato oltre 40 casi di Sla nel calcio perché il magistrato di Torino ha indagato su oltre 24 mila calciatori). I più colpito sono i centrocampisti. L’incremento nel calcio si è avuto fra il 1980 e il 1995. «Servirebbero 31 milioni di euro - dice Massimo Mauro della Fondazione Vialli&Mauro -, vorrei che il calcio si adoperasse di più».

No basket e ciclismo Il medico della nazionale Enrico Castellacci dice «calcio o non calcio pensiamo ad aiutare i malati di Sla e le famiglie», mentre ecco la lettura del professor Adriano Chiò (Dipartimento neuroscienze). «C’è un’isola nel Pacifico, si chiamaGuam, nella quale la percentuale di Sla è altissima. La popolazione si chiama Chamorro, e mangia i pipistrelli che sono ghiotti di una particolare noce di cocco di nome Cycos, che potrebbe essere una causa». Quanto allo sport, non sono stati registrati nel mondo casi nella pallacanestro e nel ciclismo, ma diversi nel football americano. «C’è la volonta - spiega il presidente della Figc Giancarlo Abete - di essere protagonisti della ricerca».