
GASPORT (BOLDRINI) - Freud è vivo e lotta con noi. Il padre della psicanalisi avrebbe goduto, osservando con locchio clinico la partita Siena-Roma. La grande malata, la Roma, dopo 70 minuti stava affondando, stravolta dalla prospettiva di incassare la terza sconfitta di fila e di ritrovarsi a zero punti, complicando subito il lavoro di Claudio Ranieri.
La chiave E stata una partita contenitore: episodi, storie, momenti. Si può riassumere, seguendo il filo cronologico degli eventi, in dieci tappe. Le scelte di Ranieri, nel modulo (4-4-1-1) e, soprattutto, negli uomini, con Vucinic in panchina e Pizarro trequartista, davanti ad un centrocampo composto dallasse Perrotta-De Rossi-Brighi-Taddei. Laggressività del Siena. Il gol di Maccarone, che manda in tilt la Roma. Lincapacità da parte della squadra toscana di sfruttare alla fine del primo tempo le occasioni per raddoppiare. Lintervento di Ranieri, che nellintervallo scuote i giocatori e cambia il vestito della squadra, riproponendo il centrocampo a rombo. Il gol di Mexes. Il calo del Siena, scoppiato dopo 70 minuti di pressing feroce e concentrazione totale. Lespulsione di Codrea, sulla quale larbitro Damato commette il peccato di decidere in ritardo, dando vita alle polemiche del post gara. Labilità di Totti nel procurarsi una punizione, la botta di Riise e lerrore di Curci. La reazione di De Rossi agli insulti del pubblico senese, culminata in un pianto rabbioso.
Il film Il filo conduttore di questo copione è stato Freud. La Roma è scesa in campo prigioniera delle sue paure. Il Siena, che aveva preparato con attenzione la gara, ha preso coraggio dal momentoin cui sono circolati i fogli della formazione. Giampaolo temeva una Roma con Vucinic o Menez, o, peggio, con tutti e due in campo. Quando ha visto Pizarro trequartista e sulle corsie laterali due giocatori che non creano quasi mai la superiorità numerica (Perrotta e Taddei), ha rifiatato. Ranieri ha spiegato le sue scelte come conseguenza logica di un lungo colloquio con i giocatori: «Vucinic mi ha detto che era stanco. Baptista ha confessato di avere solo 50 minuti nelle gambe. De Rossi e Brighi sono più incontristi e per questo ho chiesto a Pizarro di avanzare». Morale: Roma ingessata e Siena aggressivo, lucido e determinato. Al primo affondo, i toscani hanno colpito ed affondato, riproponendo il tormentone di una difesa ballerina. Terzi ha rubato il pallone a Taddei, Vergassola ha anticipato De Rossi, Calaiò ha lanciato in un corridoio Maccarone e lattaccante senese con un doppio dribbling ha fatto secco Mexes e bucato Julio Sergio. Fini ha avuto il torto di divorare un paio di volte il bis. Nella ripresa, altro film, tra le scelte di Ranieri e il calo fisiologico del Siena. Mail colpo di scena è stato il pareggio di Mexes, figlio della caparbietà di Pizarro e di un assist delizioso di Totti. La rete, festeggiata come in una finale di coppa del Mondo, ha rianimato la Roma. Le ha dato coraggio, autostima, determinazione, voglia di vincere. Sullonda lunga, Riise ha consegnato a Ranieri una vittoria importante. Se poi sarà il successo della svolta, lo vedremo tra pochi giorni. E presto per parlare di Roma guarita, perché i problemi da risolvere non sono pochi, ma forse il peggio è alle spalle. Il malato si è alzato dal letto: è già qualcosa.