
GASPORT (I. D'AMICO) - È stato impressionante lurlo di De Rossi al gol del vantaggio romanista. Un lungo grido verso il cielo, come una liberazione disperata. Quasi il segnale che nella Roma adesso tutto debba essere eccessivo.
Lurlo di De Rossi chiude definitivamente lepoca di Spalletti e dà il buon giorno alletà di Ranieri. Cosa ci sia nel mezzo di così intenso, quasi straziante, non lo sapremo mai. Da tempo però De Rossi ha preso in mano i sentimenti della squadra. Lo chiamano Capitan Futuro ma ormai è chiaro che il futuro è arrivato. Il capo è lui. È lui che parla della squadra e per la squadra. Porta chiarezza e sincerità. È sua anche la dimensione internazionale della Roma, è lui lo specchio di una grandezza che si è appena offuscata ma tornerà. Non è una gara con Totti, è solo una staffetta che si compie. Totti ha avuto tutto, ha dato tutto. Ora merita il suo contratto infinito ma si toglie automaticamente dalla battaglia politica, diventa padrone di se stesso, scompare come Romolo tra le nuvole e diventa immortale.
De Rossi è invece se stesso e i suoi compagni, è la storia che continua, il Futuro che arriva. Credo che lurlo di Siena sia stato questo, un riconoscimento di responsabilità. Il giocatore più importante, quello che più soffre le sconfitte, quello che finalmente ha ripreso il destino per i capelli e ricomincia a spingere la squadra. Non un avversario di Totti, sono sempre stati sinceramente amici. Ma molto di più: il capitano del capitano, l'energia nuova. In fondo la stessa storia che continua, ma con unaltra rabbia, un modo diverso di essere leader. Linizio di unaltra Roma, di unaltra strada, sperabilmente più lunga e fortunata.