LA REPUBBLICA (ZUNINO-PALUMBO) - Il ritorno in massa allo stadio si è già fermato. La prima cifra ufficiale che la stagione fornisce - gli abbonati dei venti club di serie A - dice che quest'anno il campionato ha perso oltre 22 mila
Gli abbonati, squadra per squadra
Primo segno meno dopo Calciopoli. Ventiduemila abbonati in meno è un dato serio. Segnala una netta inversione di tendenza rispetto alla ripresa degli spettatori delle ultime due stagioni, le annate del post-Calciopoli, punto più basso del calcio italiano. Dal picco negativo di quota 284.258 dell'autunno 2007, nel biennio successivo gli spettatori sono tornati con gradualità a crescere. Il dipanarsi della crisi economica ha regalato, però, una nuova fragilità alla rinascita. E la cattiva campagna acquisti di almeno quattro grandi club nell'estate 2009 (che poi è un'altra faccia della crisi economica) ha zavorrato il movimento generale. E' il caso di ricordare che nel 1992 si arrivava a 402 mila abbonati con un campionato a 18 squadre (due in meno) E quota 400 mila si sfiorava ancora alla fine dei Novanta. Dieci anni di tv, violenza e lesione del potere d'acquisto hanno tolto al calcio 60 mila abbonati.
Il crollo del Milan. Il dato evidente ed eloquente, quest'anno, è il crollo del Milan: perde 17 mila tessere, in gran pa rte ascrivibili alla sofferta vendita di Kakà al Real Madrid. Il Milan, in testa alla classifica abbonati la scorsa stagione, scende al terzo posto. E gli abbonati 2009 - poco meno di 26 mila - diventano un insuccesso plateale se si confrontano con le medie dei '90, gli anni del Milan olandese. I prezzi popolari del terzo anello - 130 euro - non sono serviti a incoraggiare un tifoso rossonero depresso.
Inter in testa. L'Inter continua a crescere e diventa la prima squadra in Italia per abbonamenti. Una forte campagna marketing - si pagano 10 partite e se ne vedono 19 - più una campagna acquisti che ha eclissato la perdita di Ibrahimovic hanno fatto superare ai nerazzurri quota 40 mila. Restiamo lontani, comunque, dal record della stagione '98-'99, la squadra di Roberto Baggio e Ronaldo: 58.410 tessere staccate.
Tre grandi club in rosso. Delusioni contingenti e problemi di carovita sono alla base di altre tre campagne abbonamenti in disarmo. Nell'ordine, Fiorentina (-4.842), Roma (-3.700) e Napoli (-3.000). Tre grandi club in difficoltà. Il presidente De Laurentiis sulla "questione abbonamenti" si è mostrato ondivago: prima ha ipotizzato di non aprire la campagna, quindi ha autorizzato un aumento medio dei prezzi del 30 per cento e, scoperti i risultati - 20 mila tessere, cifra ancora ufficiosa - , ha minacciato: "Prenderò decisioni dure, difenderò i miei investimenti". E' andato male anche il Catania: ha perso 5.058 abbonati, un terzo. Male il Bologna: oltre duemila "spettatori sicuri" in meno.
Exploit Lazio. Undici club crescono, nove scendono. Il saldo positivo migliore è quello del Bari, quasi settemila abbonati in più, ma la promozione in A mina la possibilità di confronto. Cresce la Lazio, che al pari del Cagliari ha messo sul mercato un abbonamento "under 14" al prezzo simbolico di un eur o (servirà ai padri che vogliono andare allo stadio con i figli). Con 26.500 abbonati il club biancoceleste sorpassa la Roma diventando il secondo in serie A dopo l'Inter. Ricordiamo che solo nella travagliata stagione 2003-04 si staccarono 41.538 tessere, cifra rapidamente ridimensionata negli anni successivi.
Record Genoa. Se la Juventus non può andare oltre i 18 mila abbonati all'interno di uno stadio, l'Olimpico di Torino, che ne può contenere 24 mila, va registrata l'affermazione della città di Genova: abbonati in crescita su entrambe le sponde. Il Genoa toccando quota 24.300 segna il record storico: alle tessere di campionato, poi, vanno aggiunti i 15 mila mini-abbonamenti per le tre gare di Europa League. La Sampdoria arriva a 20.400 tessere, crescita più contenuta.
L'Hellas surclassa il Chievo. Il Livorno ha abbondantemente superato i livelli dell'ultimo anno trascorso in serie A (2007-2008), il Parma cattura fedelissimi offrendo gite all'Aquafan di Riccione e l'Udinese garantisce sconti per i cassintegrati. Il piccolo Chievo subisce, infine, l'umiliazione di scoprire che in Lega Pro, due categorie sotto, l'Hellas Verona ha chiuso quasi doppiando gli abbonati dei rivali: 10.447 contro 6.954.