"Avrà un impatto ambientale disastroso"

30/09/2009 alle 15:23.

IL MESSAGGERO (F. ROSSI) - Il grido d’allarme arriva dal comitato di quartiere “Casalotti libera”: «Siamo quasi 80 mila abitanti e oltre 60 mila mezzi circolanti, con una edilizia civile in rapido sviluppo, siamo collegati al grande raccordo anulare con delle mulattiere di campagna quale la via Boccea altri piccoli viottoli - dice il presidente Giuseppe Manzi - Con il continuo sviluppo edilizio e l’annunciata la costruzione di un nuovo stadio nella zona di Boccea-Aurelia, la situazione di traffico e inquinamento in queste zone sarà a dir poco disatrosa». Senza considerare, osservano dal comitato, la vicina discarica di Malagrotta e il mancato prolungamento della linea A della metropolitana.

Il coro dei critici è comunque ampio. «Sono d’accordo che grandi club come quello della Roma e della Lazio abbiano diritto ad avere uno stadio di proprietà - osserva Luciano Ciocchetti, segretario regionale dell’Udc - Trovo dubbie invece, le procedure che oggi si attivano sia dal punto di vista urbanistico che paesaggistico». Ciocchetti ritiene gli annunci degli ultimi giorni, «pura demagogia per i tifosi e per qualche istituto bancario». Claudio Bucci (Idv), presidente della commissione regionale ambiente, parla di «un semplice proclama di tipo propagandistico, volto ad attirare “operazioni immobiliare” e attenzione da parte dei media, soddisfacendo così solo interessi di parte». Un invito a «valutare bene l’impatto su urbanistica e ambiente» arriva anche da Alessandro Mazzoli (Pd).

«Siamo alla follia - tuona Ivano Peduzzi, capogruppo regionale del Prc-Pdci-Socialismo 2000 - Con il nuovo stadio verrà costruita una à grande quanto Bracciano completamente fuori dalle regole del piano regolatore». Ironico Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale Mpi: «La vicenda degli stadi per le squadre romane sta diventando un po’ come la storia della “sora Camilla, tutti la vogliono, ma nessuno la piglia”». Roberto Della Seta, senatore Pd e capogruppo in commissione Ambiente, incalza: «Un grande, immenso regalo a chi specula sulle aree dichiarate da un giorno all’altro fabbricabili, un danno grave per la à». Enrico Fontana, capogruppo regionale di Sinistra e libertà: «Ci sono molti esempi di stadi realizzati in altri paesi, ma non ci risulta nessun caso in cui allo stadio si accompagnino megacentri commerciali o nuovi insediamenti residenziali, di cui Roma non ha davvero bisogno».


Sul fronte delle associazioni, il Wwf Lazio denuncia «l’assoluta mancanza di una valutazione dei costi ambientali del progetto ed ancor più gli enormi consumi di suolo che produrrà». Il progetto presentato, chiede il presidente regionale di Legambiente, Lorenzo Parlati, «è davvero quello di un nuovo stadio, o piuttosto si tratta di una mega speculazione edilizia in cui lo stadio è piccola cosa mentre la parte da leone la fanno case e centri commerciali?».