UEFA.COM - Era una battuta di John Belushi in un film americano di oltre trent'anni fa, eppure l'idea che "quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare" sembra adattarsi perfettamente allo spirito del capitano della AS Roma Francesco Totti, capace di trascinare i Giallorossi negli spareggi di UEFA Europa League con cinque gol in due partite contro il KAA Gent.
Situazione complicata
Non è un'estate semplice quella dei romanisti - è Totti è certamente un romanista doc -, delusi da un mercato in entrata avaro di soddisfazioni e dalla partenza per Liverpool di Alberto Aquilani, ormai ex-delfino della squadra di Luciano Spalletti. Se pure i belgi non rappresentavano un ostacolo insormontabile sulla carta, questo impegno prima dell'inizio della stagione italiana e una situazione psicologica non ideale avrebbero potuto complicare le cose e chiudere le porte dell'Europa alla Roma. Così Totti, seppur dolorante per una contusione alla coscia destra, ha deciso di prepararsi per questo incontro da dentro o fuori e ha trascinato la squadra. Nulla hanno potuto gli attacchi poco ortodossi degli avversari, il capitano della Roma è rimasto insensibile anche ai fischi ed è andato diritto per la sua strada.
Irripetibile
Ora sono lui e Daniele De Rossi i simboli della squadra, ma Totti non ha intenzione di cedere scettro e corona al suo erede prima del tempo - è recente il suo prolungamento con la Roma fino al 2014. I voli pindarici però non sono ammessi, soprattutto considerando le delusioni della scorsa stagione: "Non posso continuare a questi livelli", ha detto il Pupone. "Ho segnato cinque gol in due partite, non sarei umano se andassi avanti così". Non è imossibile ma certamente improbabile che Totti continui su questi ritmi, ed è importante che la salute lo assista. Ma se anche fosse solo presente e determinante quando le partite contano di più, la Roma potrebbe andare lontato.
'Posto nella storia'
Spalletti lo ha definito "fenomenale" e "straordinario", lui preferisce pensare alla squadra, quasi con un sentimento paterno. "Sono contento più per la squadra che per me, non era facile vincere così nettamente contro una squadra avanti a noi nella preparazione". Alla fine, però, Totti si concede anche un sussulto di orgoglio: "Per dirla tutta, sarei stato felice di rimanere in campo fino alla fine perché avevo scommesso con il preparatore che avrei segnato il trentesimo gol in Europa, ma non mi posso lamentare anche se sono rimasto a 29", ha detto scherzando e rilanciando le ambizioni giallorosse: "Vincere questa competizione garantisce comunque un posto nella storia - e io spero di andare avanti il più possibile". A Roma non avranno i petroldollari, ma l'anima della squadra resta intatta.