CORSPORT - Se la palla è troppo alta, non cè fallo da ultimo uomo. Il teorema è del signor Emidio Morganti da Ascoli, professione arbitro. La realtà è questa. E non deriva neppure da un labiale strappato a una telecamera. E la testimonianza di Francesco Totti (e non è stato il solo) che ieri sera ha realizzato il goal numero 179, tutti con la stessa maglia, cioè miglior cannoniere di sempre con una squadra, staccato anche un mito come Giampiero Boniperti.
Ma il capitano della Roma avrebbe volentieri rimandato levento, se non altro perché il signor Morganti glielo ha mandato di traverso, causa quel fallo di Biava su Menez e, siccome il calcio è micidiale in certi situazioni, chi è che è andato a realizzare il gol della vittoria genoana? Luomo che non doveva più essere in campo, vero Totti? Il capitano non vorrebbe rispondere, sibila: «E stata una vergogna», poi rivela: «E incredibile quello che ci ha detto larbitro. Quando abbiamo chiesto il perché non avesse estratto il cartellino rosso per Biava, ci ha spiegato che il pallone era troppo alto e quindi non era fallo da ultimo uomo. O mi sono perso un pezzo del regolamento, oppure quella era espulsione tutta la vita».
Daniele De Rossi è uscito dagli spogliatoi con una faccia che diceva già tutto. Si è scusato, «cercate di capirmi, non ho voglia di parlare, del resto che dovrei dirvi?». Chi invece ha avuto voglia di dire il suo pensiero è stato David Pizarro: «Non so voi, ma io in campo ho visto una buonissima Roma. Il problema è che sulla nostra strada abbiamo incontrato unaltra volta il signor Morganti. Ci ha dato una spiegazione sul motivo della mancata espulsione di Biava che non sta assolutamente in piedi, io almeno in tutti i miei anni di carriera non ho mai sentito dire che non è fallo da ultimo uomo perché il pallone è troppo alto. Ora mi aspetto che la società scenda in campo, il presidente deve farsi sentire».