IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Una cosa non si può dire, e cioè che Luciano Spalletti non sia disposto a fare di tutto per costruire una Roma allaltezza delle aspettative dei tifosi. Basti pensare che ieri mattina, dopo aver guidato lallenamento della squadra, e dopo aver anche corso (sorridendo, ricambiato) in compagnia di Aquilani, Spalletti si è incollato la cariola, si è armato di una spatola carica di cemento e, controllato a vista da muratori professionisti, ha contribuito alla creazione di un muretto di recinzione, a due passi dal campo C del Bernardini. Un atto simbolico, certo; una specie di gioco, il suo. Ma, al di là di tutto, la conferma che Spalletti non riesce a starsene con le mani tra le mani. Solo che...
Uscendo dalla metafora, la situazione della Roma è sempre la stessa: nessuna cessione, nessun acquisto. Cè il discorso relativo a Aquilani che merita la massima attenzione, ma di concreto non cè ancora niente. La situazione, del resto, è chiarissima: la Roma ha deciso di cedere Aquilani anche/soprattutto perchè è lunico giocatore per il quale recentemente è arrivata unofferta vera, cioè quella del Liverpool. Solo che i Reds devono prima cedere Xabi Alonso al Real Madrid, poi si dedicheranno allacquisto del romanista. Sulla base di 18/20 mln di euro, con contratto da paura per il centrocampista di Montesacro (+50% a stagione, per cinque stagioni, rispetto a quello che il Principino percepisce attualmente dalla Roma). E i tempi? A Madrid sono convinti che larrivo di Xabi Alonso alla corte di Florentino Perez sia questione di ore, quindi tutto lascia ritenere che entro la fine della settimana anche il trasferimento di Aquilani in Inghilterra potrebbe concretizzarsi.
Una volta ceduto Alberto (che sta molto meglio: corre con scioltezza, ormai), la Roma avrebbe i soldi per poter acquistare lattaccante e il centrale di difesa, oltre ad un portiere, che il costruttore Spalletti aspetta ormai da quasi due mesi. Anche se, per mille motivi, almeno per il ruolo di attaccante la formula più gradita a Trigoria sarebbe quella del prestito oneroso. E i nomi rimbalzati nei giorni passati, da Negredo a Ghezzal fino a Pavlyuchenko e Pizarro, non possono/devono essere trascurati. Ma occhio alla sorprese, specie straniere... La sensazione, però, è che la faccenda potrebbe sbloccarsi solo intorno, se non dopo Ferragosto. Stesso discorso per quanto riguarda il centrale di difesa (luruguaiano Lugano e largentino Burdisso sono tra i nomi più gettonati) e il portiere (il romano Roma del Monaco non convince più di tanto; per Rubinho e Sorrentino chiedono troppi soldi).
La Roma, in sostanza, deve aspettare; non può fare diversamente. Con il rischio, certo, di doversi accontentare di seconde o terze scelte. Ecco perchè, nellottica del reperimento di fondi, non si deve ipotizzare Aquilani come unica fonte: Julio Baptista e Menez, ad esempio, potrebbero partire, ma nessuno si è ancora fatto avanti con argomenti concreti. Meno complicate (e remunerative) le partenze di Faty (Francia), di Esposito (Bari) o di Rosi (Livorno), mentre Andreolli, che preme per essere ceduto, per ora resta a Trigoria.