Mai così Totti e la Roma si esalta

08/08/2009 alle 16:25.

CORSPORT (R. MAIDA) - Non aveva mai cominciato così presto, non era mai partito così bene. Francesco Totti ha già polverizzato un re­cord: cinque gol in Europa. In una sola stagione non li ave­va ancora fatti. Se avesse scelto l’atletica leggera o il nuoto, sarebbe uno di quei campioni che corrono da soli contro se stessi. Un primato dopo l’altro, in una ricerca continua del dettaglio, del centimetro, di un’asticella che può essere al­zata all’infinito.



RISPOSTE - La cosa divertente è che anche lui sembra sor­preso da quello che gli riesce con naturalezza a 32 anni e 11 mesi. Dopo la tripletta di Gand, la prima della sua vita in una coppa internazionale, si è guardato dentro quasi scusando­si:

«E’ stato un grande inizio. Ma non posso continuare co­sì, non sarei umano» . Intanto ha mandato messaggi precisi dalle prime partite di Europa League: se ha rinnovato un contratto a certe cifre (5 milioni netti all’an­no, 5 come i gol delle prime due partite) non è solo perché la Roma gli è riconoscente, ma anche perché è ancora uno dei migliori gio­catori del pianeta calcio. Se ne sono accorti i poveri mestieranti belgi che, sobillati da un tifo molto rumoroso, hanno provato in tutti i modi a soffocarne il genio. Ottenendo il ri­sultato contrario: lo hanno motivato a tal pun­to da “costringerlo” a sfogarsi senza negarsi nulla. Nella migliore vittoria esterna della storia europea della Roma, quasi tutto è stato suo. Suo e di , l’al­tro simbolo di oggi e domani, che ieri notte non a caso gli se­deva accanto sull’aereo del ritorno: insieme avranno il com­pito di cancellare, o almeno limitare, i danni della perdita di Aquilani.



AMBURGO - E adesso? «Adesso pensiamo al prossimo turno - dice - all’Europa League teniamo tan­tissimo. Vincerla garantisce un posto nella storia» . E conta in modo particolare per lui, che ha vinto un Mondiale ma mai una coppa europea. Arrivare alla finale di Amburgo è uno dei traguardi più importanti della sua stagione. Forse persino più del Sudafrica, se è vero che sul prato di Gand ha confes­sato:

«Questi gol non sono per Lippi, sono per la Roma» . Ora l’ostacolo si chiama Kosi­ce: «Ogni partita fa storia a sé. Non conosciamo molto del­l’avversaria però sappiamo che saranno più avanti di noi nella preparazione. Perciò dovremo restare concentrati dal­l’inizio alla fine. Non dimentichiamo che l’impegno capita a cavallo della prima giornata di campionato, dove per noi è fondamentale cominciare bene» .



IL PROSSIMO RECORD
- Cominciare bene per finire meglio. E’ questa la sua speranza, suffragata dalla compiacenza del ginocchio ( «Va tutto bene» ), nella corsa a un altro primato personale: quello dei 32 gol stagionali. L’ha fissato due an­ni fa infilandosi la Scarpa d’Oro. Ma vuole batterlo perché

«mi piacerebbe vincere il titolo di capocannoniere della se­rie A» . I bookmakers gli danno fiducia - è terzo nelle quote dopo Milito ed Eto’o - i tifosi gli sono devoti, i compagni lo ammirano. Il percorso è libero, tocca a lui incamminarsi. Ma come è scritto nel sito dell’Uefa che ha commentato il 7-1 di Gand, «se il buongiorno si vede dal mattino...» i libri conta­bili dei suoi record saranno presto aggiornati.