
IL MESSAGGERO - Domani mattina la Roma si ritrova a Trigoria, per partire poi nel pomeriggio per Riscone di Brunico, sede del ritiro precampionato. E bene rammentarlo, è una scadenza anche questa e per chi vive di calcio, tifosi per primi, è certamente la più importante.
La Roma, insomma, non ha alibi. Deve solo lavorare, sin dal primo giorno di raduno, per preparare con professionalità la nuova avventura, a cominciare dal primo impegno in Europa League, vecchia o nuova Coppa Uefa (fa lo stesso), a fine luglio. Il fallimento tecnico nella stagione scorsa non si può archiviare come lannata storta che può capitare a qualsiasi club. Gli errori ci sono stati, nellapproccio e nella programmazione da parte di Spalletti e dei suoi collaboratori; gli stessi giocatori hanno reso di sicuro al di sotto delle loro potenzialità. Ne è uscita fuori una squadra fiacca e mai in partita, spesso maltrattata anche in casa da formazioni inferiori per blasone e nellorganico. Un gruppo incapace di centrare anche lobiettivo minimo, la zona Champions League.
E il caso di prevenire, stavolta. E di chiarire a chi parte per il ritiro, dallallenatore ai giocatori, di non aggrapparsi alla scusa della distrazione per quanto sta accadendo, in queste orem, attorno alla famiglia Sensi. Proprio Spalletti, qualche giorno fa, rafforzando lattuale proprietà («Lunica che riconosco»), a parole ha dimostrato di sapere bene quale è il compito suo e della squadra: di preoccuparsi solo di quello che succede sul campo. E già abbastanza.
E il momento del pallone, delle corse e delle sudate. Anche se poi ieri pomeriggio cinquecento tifosi sono andati sotto la sede di Unicredit allEur a protestare, per un paio di ore, per la mancata cessione della Roma a Fioranelli, e a prendersela ancora contro la presidentessa Rosella Sensi, come avevano fatto nelle ultime partite di campionato allOlimpico. Anche se il club giallorosso è bloccato sul mercato e in tante altre iniziative, come la campagna abbonamenti per la quale non è stato ancora fissato un giorno per la presentazione ufficiale.
Domani è come se la Roma tornasse in campo. Saranno pochi i titolari che partirannno per Riscone, tra i 26 convocati di Spalletti. Sette-otto, non di più. Gli altri sono riserve o giocatori che entro fine agosto andranno via, giallorossi solo per un sogno di mezza estate. Ci sarà Totti, il capitano in scadenza di contratto per la prima volta nella sua lunga vita romanista, tra sette mesi, se qualcuno (chi, però) non gli farà firmare il rinnovo, sarà libero, pensate un po. Lunica faccia nuova è Guberti, arrivato a costo zero e questo la dice lunga sulla situazione societaria.
Ma la Roma, per ora, è quella di un anno fa. Vecchia, ma non per questo da buttare. Anzi, di sicuro competitiva, se non ci saranno in seguito partenze eccellenti, per motivi di bilancio. Ma in quel bilancio si leggono ingaggi di top player e quello dellallenatore italiano più pagato nel nostro campionato. Ecco perché la società si aspetta tanto da questa Roma o almeno quanto non ha ricevuto nella stagione scorsa.