GASPORT - - Per favore, adesso non parliamo più di Benzema, Nasri e Ben Arfa. Il futuro di Jeremy Menez deve scollegarsi da quello della talentuosa generazione francese del 1987, che è salita alla ribalta del calcio internazionale in modo prepotente. Quello che era il quarto moschettiere di un gruppo di giovani promesse folgoranti (nel giro della Nazionale) ora deve pensare a dimostrare le proprie qualità senza fughe in avanti.
Non è un caso, in fondo, che siano tanti i tifosi della Roma che credano come la prossima possa essere la stagione del riscatto per l'acquisto più costoso della scorsa stagione e forse, proprio per questo, il più deludente. Costato 10,5 milioni e con un bonus legato alle eventuali partecipazioni alla Champions, Menez ha collezionato 32 presenze (molte fatte di spiccioli di minuti) e 4 gol segnati. Troppo poco per un giocatore che avrebbe dovuto far dimenticare il migliore Mancini, passato all'Inter e poi scomparso all'orizzonte.
Nel gennaio scorso il francese ha avuto la tentazione di andare via in prestito, ma un colloquio con Spalletti lo convinse a restare, visto che la dirigenza giallorossa aveva intravisto in lui le qualità di un nuovo Kakà. Chissà, forse il paragone lo ha un pò schiacciato, forse il carattere non ancora perfettamente delineato ha contribuito a farlo perdere proprio nei momenti in cui poteva essere in rampa di lancio. Di sicuro nel suo conto esistono due certezze: la prima è che tutti i compagni concordano nel dire che in allenamento fa giocate da fenomeno puro (e qualche scampolo si è visto anche in partita); la seconda è che la pubalgia di cui ha sofferto nell'ultimo periodo trascorso a Monaco (e per la quale è stato anche operato) ha lasciato strascichi anche nella preparazione della scorsa stagione, costringendolo a continui "stop and gol" che lo hanno penalizzato.
Inutile nascondere come Menez sappia bene come un ritorno in Francia possa farlo tornare subito titolare, mentre alla Roma la concorrenza è dura. Logico però che il club non potrebbe mai recuperare l'investimento fatto, cosi come è stato subito chiaro che Menez non avrebbe mai accettato un prestito in Italia in un club di seconda fascia. E allora la strada a questo punto è diventata solo una: dargli fiducia sperando nella sua esplosione. A meno che ad agosto una società straniera non decida di investire pesantemente su di lui. "So che stavolta non posso deludere - ha detto Menez - ma non voglio andare via. Stavolta devo conquistare la Roma". I migliori propositi in vista della partenza per il ritiro.