.jpg)
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Francesco Totti non è il capitano della Roma. O meglio: non è soltanto il capitano della Roma. Totti è la Roma. Totti è Roma. La Roma dipinta di giallo e rosso, almeno. Totti è la storia della Roma. La bandiera della Roma. E le bandiere si possono toccare, sventolare o ammainare ma non si possono, non si devono sgualcire. Vanno rispettate. Sempre e comunque.
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Francesco Totti non è il capitano della Roma. O meglio: non è soltanto il capitano della Roma. Totti è la Roma. Totti è Roma. La Roma dipinta di giallo e rosso, almeno. Totti è la storia della Roma. La bandiera della Roma. E le bandiere si possono toccare, sventolare o ammainare ma non si possono, non si devono sgualcire. Vanno rispettate. Sempre e comunque. Si può discutere il calciatore Totti; non si può discutere luomo Francesco, il capitano di unintera tifoseria. Che lo adora, lo rispetta e se lo coccola non solo per quanto ha fatto, e farà vedere in campo. Totti è perla rara, anzi unica. Perchè lui ha realmente legato la propria vita ad una sola maglia. La sua è stata una vera scelta di cuore, visto che altrove avrebbe guadagnato e vinto di più. Ecco perchè, per mille motivi, Totti non poteva che essere romano e romanista. E che nessuno si senta offeso.
Chi sta al di là del Raccordo Anulare fatica a interpretare qual è il sentimento che lega la gente di Roma a Francesco. Già il fatto che per migliaia di tifosi lui non è Totti ma il capitano e basta, dovrebbe insegnare qualcosa. Qui non si tratta del semplice feeling che lega una tifoseria ad un grande calciatore: in questo caso è passione, amore. Sentimenti forti. Saldi. Per il tifoso Totti è un fratello, un parente. Uno di casa. Uno di famiglia. E così chi tocca Francesco, tocca qualcosa di realmente caro. Scatenando una reazione pari e contraria allaffetto infinito che la gente con un Lupa tatuata sul cuore nutre nei suoi confronti. Una reazione bellissima, per mille versi. Perchè in un mondo in cui tutto passa e tutto va; in cui si cambia maglia come un paio di calzini; in cui per un giorno si diventa eroi e poi si tenta di camparci di rendita, chi non passa e non va, chi non cambia mai maglia, chi è eroe da sempre merita di essere rispettato. Questo, sia chiaro, non vuol dire che a Totti tutto è permesso, che siamo di fronte a un san Francesco dei giorni nostri: significa solo riconoscere alcuni valori che, nello sport come nella vita, non possono esser mistificati, ignorati, contrabbandati, cancellati.
Dicendo o scrivendo queste cose, è vero, il rischio che si corre tra coloro che non hanno avuto, e non hanno, la possibilità (fortuna) di avere sotto gli occhi giorno dopo giorno, domenica dopo domenica, anni dopo anni, un calciatore come Francesco è quello di passare per pazzi. Per esagerati. Mica è colpa nostra, però, se Totti è di Porta Metronia e gioca con la Roma, fiero o orgoglioso di farlo. Chi non ce lha, non può capire. E non capirà mai.