Spalletti alla Roma

05/06/2009 alle 09:05.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Sì, sto lavorando per la Roma». Luciano Spalletti, come annunciato da Il Messaggero, rimane sulla panchina giallorossa almeno per un’altra stagione. E’ la sintesi dell’incontro di ieri a Villa Pacelli tra l’allenatore giallorosso e Rosella Sensi, colloquio richiesto già da tempo dallo stesso tecnico che, come è noto, è legato al club di Trigoria sino al 30 giugno 2011, quindi ancora per due annate agonistiche. «Vediamo come va in questa stagione e dopo tireremo le nostre conclusioni», il patto siglato dopo due ore di faccia a faccia tra Spalletti e la presidentessa. Come è noto la proprietà, in un comunicato, aveva spiegato di essere pronta a prolungare il contratto..

Spalletti ha dovuto motivare la visita alla Sensi, essendo vincolato alla Roma da un accordo ancora biennale. La fiducia della società nei confronti del tecnico, nonostante l’annata fallimentare, non è stata mai in discussione, anche se la società sa che lui è tra i responsabili del mancato piazzamento in zona . L’allenatore ha, dunque, analizzato la sua posizione all’interno del pianeta Roma. Insistendo sulla definizione precisa dei ruoli di ogni soggetto. A cominciare dal proprio. Spalletti vuole fare soprattutto il tecnico. Quindi chiede un affiancamento costante per quanto concerne il resto. Cioè di non essere l’unico a rispondere, su ogni argomento, a cominciare dalle vicende societarie. Di mercato, poi, chiede di confrontarsi solo con Conti e Pradè, cioè con l’area tecnica. Senza intromissioni di procuratori o di consulenti, compresa la Mazzoleni. In più vorrebbe migliorare in assoluto la comunicazione: i rapporti con i media non funzionano. Ha avuto garanzie sull’organizzazione del lavoro, a 360 gradi.

Dopo il colloquio, la Sensi ha ricevuto anche Conti e Pradè, per un’ora, per relazionarli sul faccia a faccia avuto con l’allenatore. I due hanno poi raggiunto a Trigoria proprio Spalletti che, intervistato da Sky, ha chiarito la sua posizione. Resta e non da prigioniero. «Io sono l’allenatore della Roma: stiamo parlando e lavorando per il bene della squadra. La mia permanenza qui dipende solo dalla mia volontà, io posso fare sempre quello che voglio. Gli stimoli devono essere la prima qualità, soprattutto nella prossima stagione. A casa mia al guinzaglio non tengo nemmeno i cani, a Trigoria si lasciano sciolti. Vanno coinvolti i tifosi che devono stare al nostro fianco: dobbiamo dirgli le cose in maniera corretta. Sono la prima forza vera, la prima linea». Ringrazia e
che si sono schierati: «Quello che diventa fondamentale per la Roma, sono i calciatori bravi. Se loro rimangono, è il primo tassello della squadra». Un chiarimento in bianconero: «Non mi sembra che Cobolli Gigli abbia detto che sarei stato l'allenatore della . Io sono sempre stato il tecnico della Roma».

Prima della conclusione dell’incontro di Villa Pacelli, la tardiva inversione di marcia di Giovanni Cobolli Gigli che lunedì aveva indicato Spalletti come «uno dei candidati per la panchina dela ». Ieri invece ha corretto: «In astratto è uno dei migliori allenatori italiani ma vi assicuro che non lo abbiamo mai contattato. È il tecnico della Roma che mi risulta lo voglia tenere. Noi rispettiamo il pensiero della Sensi». Per la cronaca Spalletti deve prendere atto della seconda bocciatura di un grande club. Un anno fa il Chelsea che virò, dopo averlo incontrato, su Scolari; ora la che si è mossa direttamente con John Elkann, suo estimatore ma non abbastanza per portarlo a Torino, dove danno per esaurita la sua carica propulsiva. La Sensi si augura che la ritrovi in fretta. E oggi lei tornerà a incontrare Spalletti insieme a Conti e Pradè.