
GASPORT (M. CECCHINI) - Nel firmamento dei numeri veri e presunti che ruotano intorno alla Roma, difficile trovare una stella cometa. Ci sono dei punti di riferimento reali e al momento i più freschi a disposizione, visto che si riferiscono alla stagione appena conclusa. Un paio per tutti: il bilancio '08-'09 si chiuderà con un valore della produzione consolidato di circa 180 mln di cui 20 circa appannaggio della Soccer Sas, cioè della società che gestisce il marchio e il merchandising. Stavolta però non ci sarà attivo, ma un sostanziale pareggio dei conti. Se sull'appetibilità del club pare non ci siano dubbi, plausibile che la Roma valga attualmente 300..
Un paio per tutti: il bilancio '08-'09 si chiuderà con un valore della produzione consolidato di circa 180 mln di cui 20 circa appannaggio della Soccer Sas, cioè della società che gestisce il marchio e il merchandising. Stavolta però non ci sarà attivo, ma un sostanziale pareggio dei conti. Se sull'appetibilità del club pare non ci siano dubbi, plausibile che la Roma valga attualmente 300 mln, ovvero la cifra che la cordata Fioranelli è (era) disposta a mettere sul braccio per comprarla? Tutto sommato si. Forse anche di più, perchè i margini di sviluppo sono più che ampi. Insomma appare plausibile che la famiglia Sensi possa uscire di scena con l'amaro in bocca visto che, introitando solo due terzi di quella cifra (200 mln più o meno) non avrebbe la possibilità nè di veder sviluppare il proprio progetto, nè di vedere estinto il proprio debito con le banche. Ovvio che i 300 mln non rappresentino il valore della capitalizzazione in Borsa del club, alla chiusura della seduta di ieri si attestata a 137 mln circa (più di 132 mln di azioni del valore di 1,04 euro l'una) ma nessuna sorpresa, perchè una società come quella giallorossa valgà assai di più di una semplice moltiplicazione di prezzi e titoli. Qualunque sia la proprietà che porterà avanti la Roma, all'orizzonte si profila sempre il discorso relativo alla creazione del nuovo stadio di proprietà, che renderà patrimonialmente stabile il club, ma non creerà flussi di cassa prima di un triennio. Il problema è proprio questo: nell'ambito dell'autofinanziamento varato nel 2004, gli introiti sono fondamentali per una corretta gestione. Ad esempio, al 31 maggio, i debiti tributari erano di 18, 5 milioni. In prospettiva perciò, il tetto ingaggi, attestatosi a 90 mln (circa il 50 % del fatturato) andrà sicuramente abbassato. Il primo nuovo acquisto, Stefano Guberti, è in linea con i nuovi parametri (700 mila euro) così come i rinnovi di Conti e Pradè sono perfettamente in linea con gli stipendi dovuti alla dirigenza di un grande club (400 mila e 300 mila annui) ma il problema è rappresentato dagli ingaggi vecchio stile di qualche calciatore. Con l'unica eccezione di Totti, ancora in attesa di rinnovo ma più o meno sicuro di ottenere una cifra analoga alla sua fama.