LEGGO - Come nel migliore degli Highlander: ne resterà saltanto uno. E quelluno, nel caso della vendita della Roma, si chiama Vinicio Fioranelli. Dei tanti pretendenti proclamati o autocelebrati negli ultimi tempi come successori della dinastia Sensi, infatti, soltanto la cordata italo-svizzero-tedesca rappresentata appunto dallagente Fifa ha avanzato una proposta credibile.
E le altre voci che si erano ricorse fino ad oggi? Il gruppo Caltagirone si è chiamato fuori («Nessun interesse su club e stadio», il commento lapidario), stesso discorso per i Toti («Assolutamente non ci interessa la Roma»). Anche Angelini, che pure era uscito allo scoperto ha abbandonato i suoi sogni di presidenza: la risposta al sondaggio fatto da Unicredit è risultata negativa.
Resta solo Fioranelli, dunque, che lavora ancora celato da un alone di mistero: forse si tratta di una tattica precisa, in ogni caso è lunico che sta dimostrandosi seriamente interessato a rilevare la società giallorossa. E si rincorrono le ipotesi: la più credibile, al momento, sembra essere quella che la faccenda possa chiudersi entro pochissimi giorni, addirittura prima di una settimana. Ma mai come in questo caso il tempo sarà galantuomo.
Capitolo indagini. Sulla Roma ne pendono ben due: una della Consob («Stiamo lavorando in tempi stretti», ha dichiarato il presidente Cardia riguardo allinchiesta per verificare leventuale cessione della società da parte dei Sensi) e unaltra, sicuramente più pesante, della Procura romana che ha aperto un fascicolo contro ignoti per aggiotaggio. La prossima settimana, a piazzale Clodio, compariranno i vertici societari per chiarire la loro posizione.




