La Roma segna il gol della sicurezza con Momo Salah al San Paolo. Assist da metà campo di capitan De Rossi in scivolata che mette l'egiziano davanti a Reina: diagonale con palla che bacia il palo e gonfia la rete. È l'1-3 insperato alla vigilia. Esultanza degli 11 romanisti in campo, ma anche della panchina. E tra questi si distingue Radja Nainggolan, che nonostante un problema al polpaccio corricchia come può verso il centro della festa giallorossa. Probabilmente nel suo momento peggiore dell'esperienza capitolina, sia come fastidi fisici sia (conseguentemente) come resa in campo, il Ninja in quel momento è simbolo di una nuova Roma. Non più scintillante e stroboscopica come nella prima Repubblica di Luciano da Certaldo, ma più riflessiva, capace maggiormente di soffrire e in grado di modularsi a seconda di uomini disponibili (ieri pochini) e avversario di turno (ieri imbattibile, per molti). Nainggolan a mezzo servizio e a fine partia anche 'azzoppato' con del ghiaccio applicato al polpaccio sofferente che zompetta per festeggiare la vittoria è l'immagine migliore della Roma di ieri: con difetti anche evidenti in alcuni frangenti e con un numero di giocatori ridotto all'osso e alcuni di questi in precarie condizioni (nell'ipotetico 11 di inizio stagione forse la metà erano in campo al San Paolo), la Roma di Spalletti ha mostrato quante risorse può possedere. E Radja che soffre anche per esultare diventa un autentico splendore.
SG