La grande occasione

10/10/2025 alle 18:04.
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LAROMA24.IT (AUGUSTO CIARDI) - Gennaio. Ma anche, in passato, ottobre e novembre. I mesi della seconda finestra di mercato. Sbagliato e mediocre definirlo mercato di riparazione. Perché pure in estate si ripara ciò che non ha funzionato durante la stagione appena conclusa. "Mercato di riparazione" e "mercato difficile" sono le definizioni che utilizzano i dirigenti che cercano alibi e i media che vogliono concedere alibi ai dirigenti.

Perché la seconda sessione di mercato vale quasi quanto quella estiva. Dura un mese in meno, ma nessuno impedisce di portare a termine il lavoro interrotto. E spesso, se vi lavorano dirigenti capaci e società disponibili, la seconda sessione di mercato risulta determinante.

Ne parliamo perché ora, durante la seconda sosta per le nazionali, si comincia a parlare di trattative invernali. Non serve andare troppo lontano per comprenderlo. Basti guardare la Roma. Delvecchio, Candela, Nakata, Zago. Vi dicono qualcosa? Tre titolari più uno (decisivo) della Roma scudetto furono negli anni acquistati durante le seconde sessioni di mercato.

9 novembre 1995, per 4 miliardi di lire la Roma si assicura il prestito di Marco Delvecchio. Un anno dopo con 6 miliardi acquista la comproprietà, e nel 1997 co ulteriori 4 miliardi e 300 miliardi di lire completò l'operazione di acquisto. Gennaio 1997, dopo una estenuante trattativa con il Guingamp, Vincent Candela passa alla Roma, grazie anche a un suo intervento deciso sul presidente francese che non smetteva un tira e molla che sembrava infinito. 6 miliardi per regalarlo a Zeman, che lo aveva indicato al club. Due anni dopo la Roma lo "riacquistò" su volere di Capello, perché Candela sembrava al passo di addio, essendo in accordo con l'Inter. Nel gennaio 1998, per 7,3 miliardi di lire la Roma compra Antonio Carlos Zago dal Corinthians, perché era tornato in Brasile dopo un'esperienza in Giappone. La Roma lo rigenera, torna anche in nazionale. Pilastro dello scudetto 2000-01.
Il momento di Hidetoshi Nakata arriva nel gennaio 2000. La Roma lo compra dal Perugia di Gaucci per 30 miliardi più il cartellino di Alenitchev. Due stagioni part-time ma con un'incidenza notevole nei momenti cruciali del terzo scudetto. Concluso il biennio, la Roma lo rivende al Parma al doppio di quanto lo aveva pagato. Nel periodo dell'Epifania del 2003, da Leeds arriva Olivier Dacourt, che con De Rossi in linea fu tra i pionieri del primo 4-2-3-1 di Spalletti, per poi lasciare a Pizarro la maglia da titolare nel 2006.

Ma gennaio per la Roma significa anche Toni e Nainggolan, Perotti ed El Shaarawy. Non soltanto Doumbia, Jonathan Silva e Reynolds. A gennaio la Roma ha preso calciatori che si sono distinti dopo essere stati acquistati nella seconda sessione di mercato.

Citiamo infine soltanto un'operazione fatta da altri club oltre l'estate. Marcel Desailly, che il Milan di Berlusconi regalò al tecnico Capello. Era l'ottobre del 1993, i rossoneri versarono 10 miliardi e 700 milioni di lire al Marsiglia. Giocava da centrale di difesa. Capello lo trasformò in diga di centrocampo. Uno dei segreti del suo Milan.

Mercato di riparazione o grande occasione? Questi sono i fatti. Giudicate voi.

In the box - @augustociardi75