
LAROMA24.IT (AUGUSTO CIARDI) - La forte sensazione è che quando avrà una rosa che si avvicina a ciò che immagina, ci si divertirà. Per ora, ed era in parte prevedibile, Gian Piero Gasperini apporta modifiche necessarie al suo intendimento di calcio. Perché se a sinistra, in prima linea, passi da Lookman a Pellegrini, Dybala, Baldanzi, El Shaarawy e anche Bailey (più estremo esterno destro che offensivo sinistro, e oltretutto mancino di piede), diventa difficile cercare nella Roma un cambiamento radicale di gioco, che forse albeggia ma non può mai essere già a mezzogiorno.
Gasperini in questo momento è il meno gasperiniano fra i tesserati della Roma, estremizzando il concetto. Da inizio stagione ci chiediamo quali siano i "suoi" uomini. Di sicuro Svilar, Mancini, Ndicka, Wesley, Kone, Cristante (per DNA) e Soulé. È salito in corsa sul suo pullman Celik, a cui va reso merito per l'abnegazione. Si intravedono doti care al tecnico in Ziolkowski, felice intuizione di Massara, Rensch e Tsimikas, forse in Ferguson, ed è troppo presto per giudicare El Aynaoui. Quelle caratteristiche che nonostante le chance concesse non ha Dovbyk, che già in estate secondo indicazioni tecniche sarebbe stato meglio sostituire.
E gli altri? Ghilardi è in officina, la Roma in difesa ha abbondanza e piuttosto che lanciarlo e bruciarlo Gasperini gli sta montando l'allestimento giusto. Su Angelino c'erano forti dubbi a inizio estate che a fine ottobre vengono avvalorati dai fatti. Pisilli giocava poco già nelle amichevoli, difficile vederlo nei due di mediana, avrebbe più chance giocando alle spalle della punta, sul centrosinistra, ma in quella zona c'è concorrenza. E il brutto è che nessuno dei tanti che si alternano fanno al caso dell'allenatore, sempre per come intende il calcio. Per Pellegrini l'auspicio è che la Lega si inventi un calendario personalizzato e che tutte le settimane l'avversaria della Roma si chiami Lazio. Dybala è un caso a parte. Stesse bene (maledetta premessa) sarebbe gasperiniano come è stato ranieriano, mourinhano e allegriano. Ma non è il "suo" offensivo di sinistra ideale.
In questo contesto, premettendo che tutti i tecnici possono sbagliare le mosse iniziali di una partita, Gasperini deve avere il tempo, e da gennaio gli uomini, per sviluppare in campo quello che ha in testa. Le prime forti critiche ricevute sono ingenerose. Oltretutto non cerca alibi. Borbotta quando il mercato è aperto, ma poi lavora sodo, e basta. Gasperini sta adattando i suoi schemi alla Roma in questo periodo di lavori in corso, non si sta adattando alla Roma. Perché è la Roma, intesa come dirigenza, squadra e piazza, che deve adattarsi a Gasperini. Il prima possibile, soprattutto a mercato aperto.
In the box - @augustociardi75