
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Tre scudetti in cento anni, ma una boria calcistica che sarebbe fuori luogo pure a Madrid. Decenni di prese per il culo estive subite, perché eravamo quelli che alla sosta di novembre ci saremmo arrivati a punteggio pieno, perché lo sport preferito del romanistone era ostentare per apparire più romanista fra i romanisti. Un po' come i sedicenti sciupafemmine che narrano gesta sessuali alla Rocco Siffredi, ma l'unica cosa che sciupano sono i giga consumati per papparsi i threesome su YouPorn. A un certo punto, qualcosa è cambiato. Perché in tre decenni di gestione americana, e di lavaggio del cervello propagandistico, molti hanno indossato panni inadeguati, che gli cadevano male addosso, per un impacciato tentativo di razionalizzare il tifo, che ha portato a sventolare e a sostenere i percorsi a scapito dei traguardi, manco fossimo una squadra di guide alpine. Nel frattempo, la Roma in Italia stava sparendo dai radar. Perché il must dal 2011 era diventato, per esempio, puntare la sveglia alle quattro del mattino a inizio agosto per "gustarsi" gli imbarazzanti tornei estivi giocati negli amati Stati Uniti, quelle orribili partite giocate sotto gli occhi di Big Jim Pallotta e Richard D'amore. I filantropi del primo evo a Stelle&Strisce. Vuoi mettere? C'era Tachtsidis che disegnava calcio contro le riserve delle riserve delle riserve del Liverpool. Maledette amichevoli. Utilissime per gli allenatori e per condurre i calciatori verso una forma ottimale, deleterie appena finiscono nelle mani dei media e nei commenti dei tifosi. O per lo meno di quei media e di quei tifosi che prima rompono i coglioni perché auspicano il progetto triennale, poi però dopo tre settimane di un progetto messo nelle mani finalmente giuste di Gasperini, Massara e Ranieri, siccome perdi con l'Aston Villa, ti ricordano che "NOI-SIAMO-LA-ROMA!" e che la stagione è già finita. Dimenticando che la Roma è sempre quella dei tre scudetti in cento anni. E che essi stessi predicavano pazienza e progettualità. Tutto e il suo contrario. Le scoattate estive hanno la durata di uno sgrullone di metà pomeriggio di inizio agosto, che per dieci minuti fa scapicollare i bagnanti che si rifugiano nel chiosco dei gelati Sammontana del lido.
Maledette amichevoli. Soprattutto quelle trasmesse, male, dalle tv a pagamento, che servono soltanto a evidenziare i problemi che ritroveremo a inizio campionato. Problemi tecnici. Non delle squadre. Ma delle tv a pagamento, che dopo quasi dieci anni non sono ancora in grado di fornire un prodotto decente. Nonostante i rincari. Maledette amichevoli. Andrebbero oscurate, giocate a porte chiuse, senza neanche la possibilità di accedere ai tabellini alla fine delle stesse. Nel 2017 la Roma di Di Francesco ne prese quattro dal Celta Vigo, il giorno si scrisse che il tecnico era pronto a rassegnare le dimissioni. Quella Roma sarebbe poi arrivata in semifinale di Champions League. Nelle prime due amichevoli della Roma allenata da Luis Enrique, che a fine luglio aveva mezza manciata di calciatori con cui lavorare, fece quattro gol Marco Borriello, piazzato largo nel tridente perché a stento si arrivava a schierarne undici. I commenti del giorno dopo? Si riparte da Borriello, grazie alla geniale intuizione tattica del tecnico! La verità? Borriello sarebbe poi andato via a gennaio dopo avere giocato sette spezzoni di partite. La solita storia. Le solite maledette amichevoli. Che servono alla propaganda se batti i dilettanti della Val Pusteria e le riserve delle riserve delle riserve del Liverpool. Ma servono pure alle opposizioni, perché in tempo di guerra ogni buco è rifugio. E allora si affina l'arte dell'insinuazione dei dubbi. Proprio perché le amichevoli estive quando sono maneggiate dai media diventano tossiche. Mica solo a Roma. Il Milan ha vinto con il Liverpool e si parla del Milan che peccato non giocherà in Champions League perché ne farebbe cinque al PSG. Per questo andrebbero oscurate. Ma nell'era del marketing da veicolare tramite ogni mezzo, i club continuano a servirle sul piatto di plastica deformata delle piattaforme streaming. Nonostante sappiano come verranno commentate. Per una parte di Roma oggi è tutto finito. Perché la Roma ne ha presi quattro dall'Aston Villa di Emery. Quello che otto anni fa, se ti azzardavi a sperare la Roma lo ingaggiasse, ti saltavano al collo i boriosi incompetenti ricordandoti che "NOI-SIAMO-LA-ROMA!" e che Emery non fosse alla nostra altezza. Boriosi incompetenti. La solita storia. Dopo una manciata di gol contro il Pomezia e il Trastevere, Ferguson è diventato O Rey di Crocefieschi. Perdi un'amichevole in Inghilterra e l'attacco è da rifondare. E per colpa di un paio di chiusure sbagliate, Angelino da Roberto Carlos si trasforma in Filippo Dal Moro. Chissà se a breve si dirà che Gasperini pensa alle dimissioni. Maledette amichevoli. Oscuratele. Giocatele senza mostrarle e senza dare riferimenti. Vietate la diffusione dei risultati. Negate la ricezione dei tabellini.
In the box - @augustociardi75