Massara non vuole il busto al Pincio

29/06/2025 alle 14:01.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Roma è la città che si è innamorata di Baldini braccio armato di Sensi, e che si è poi sentita profondamente tradita al suo ritorno, nonostante i tentativi patetici a sua difesa da parte della propaganda dell'epoca nei primi anni americani. Roma è la città che ha provato ad aggrapparsi a Sabatini, con dei picchi di esagerazione di chi lo ha addirittura divinizzato, bravissimo scout ma più che discutibile oratore, chiamato per anni a recitare un ruolo che non gli appartiene, quello del frontman di una società mediaticamente non all'altezza, senza carisma. Roma è la città che ancora maledice Monchi. La città in cui è morta la carriera a certi livelli di Petrachi, durato un amen, noto a tutti per il carattere fumamtino tranne a chi lo scelse, tanto che fu messo subito all'indice per la sua indole battagliera e dialetticamente colorita. Roma è la città che quando si nomina Fienga si chiede ancora "perché?",in quella parentesi nonsense con il manager costretto a svolgere anche le mansioni di Petrarchi senza averne, per sua ammissione, le competenze.  Roma è anche la città che, un anno e mezzo dopo l'addio di Tiago Pinto, conta una sparuta minoranza che prova a rivalutarlo soltanto per rafforzare concetti antimourinhani stantii e noiosi. Roma è la città che ha bocciato Ghisolfi prima ancora che mettesse piede a Roma, e che ha esultato il giorno dell'addio come se si fosse vinto un trofeo.

Roma è la città che a distanza di anni accoglie per la terza volta Frederic Massara, che probabilmente vorrebbe che Roma con lui non fosse nulla di tutto quello che abbiamo appena ricordato. Che non ami la ribalta mediatica è noto, forse l'unica cosa fatta con piacere davanti alle telecamere fu l'imitazione di Mughini nello spogliatoio del Pescara, incalzato dal suo compagno di squadra Righetti, al termine di una partita di oltre trenta anni fa, materiale reperibile su YouTube. Massara più Ranieri più Gasperini rappresentano un bel credito da mettere sul conto della fiducia. Gente di mestiere messa al posto giusto. Massara non avrà bisogno di avvocati difensori e saprà gestire a modo suo le eventuali critiche. Non si innamorerà delle telecamere e della propria voce come capitò al suo padre putativo. Non avrà bisogno di descrivere il suo lavoro perché lascia che sia il lavoro stesso a mostrarsi. Non ha bisogno di statue e di busti. A Roma sta bene ma per carattere è distante anni luce dalla socialità romana. E Roma, storicamente, nel calcio, ha sempre fatto bene quando nei ruoli chiave ci sono state professionalità che a Roma non somigliavano per niente. Buon segno.

In the box  - @augustociardi75