
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Una giornata indimenticabile. Surrealstica, quasi fantascientifica. Succede che al termine di una riunione di Lega, prenda parola un signore a cui serve il sottopancia per permettere ai telespettatori di capire chi sia. Un tempo inquadravano Nizzola e Galliani e capivi al volo che parlavano da presidenti di Lega. Oggi se ascolti De Siervo senza sapere chi sia, credi che stia parlando il Ministro dell'Interno o il Comandante generale della Guardia di finanza. Perché parla di sanzioni, di commissariati, di controlli a tappeto, di danni causati all'azienda che lo ha eletto Amministratore delegato. Poi capisci che è soltanto De Siervo alle prese con l'ennesimo scivolone dialettico. "Se paghiamo tutti, pagheremo meno". Agli antipodi dei claim commerciali.
De Siervo fa calcoli nonsense, capo della Guardia costiera del Mar Morto del pallone e quindi avversore della pirateria. De Siervo moltiplica il numero di abbonati fuorilegge al pezzotto per i costi di abbonamento a dazn e sventola il prodotto finale, centinaia di milioni di euro, che riconduce alle perdite finanziarie dei poveri club, causate dai pirati del web. Follia. Non gli passa per la testa che chi si vota all'illegalità non ha alcuna intenzione di rientrare nella legalità, se la legalità è costituita da un servizio non all'altezza non giustificato dai costi di abbonamento. Vince facile, De Siervo, fra i media. L'improvvisata conferenza stampa è in realtà un comizio. Zero contraddittorio, nessuno che gli faccia notare che le regole dell'attrazione commerciale dovrebbero prevedere che il servizio proposito sia di qualità e che i prezzi siano popolari, affinché cresca il numero di abbonati soddisfatti. Invece no. La scorsa estate i prezzi di Dazn sono aumentati, ma gli abbonati alla piattaforma non hanno più nel pacchetto le coppe europee. "Pagare di più per vedere di meno". Altro che "pagare tutti per pagare meno".
Nel frattempo il bravo allenatore Farioli, nuovo vessillo degli sciacalli della setta dei giochisti integralisti, rialza le sorti di un Ajax reduce da un anno buio, ma per inesperienza della rosa alla penultima giornata ha quasi buttato il titolo olandese, dilapidando un vantaggio in classifica monstre nei confronti del PSV. Di colpo, Farioli diventa ingiustamente uno zimbello sui social, perché in molti sui social diventano iene, ma anche perché gli sciacalli della setta già citata hanno creato attorno a Farioli aspettative esagerate. Chissà se, come accadde con De Zerbi un anno fa dopo la sconfitta subita dalla Roma di De Rossi, pure Farioli verrà abbandonato perché la sua immagine è stata annacquata dal sorpasso del PSV. Meglio per lui se certi sostenitori spariranno. Avrà modo per dimostrare il suo enorme potenziale.
Chiusura con la Coppa Italia. Italiano merita il trionfo, è un allenatore bravissimo e molto preparato, sta eliminando alcuni difetti concettuali che rischiavano di non fargli raccogliere quanto merita. Ma al fischio finale del match contro il Milan, gli intolleranti ossessionati dal calcio pragmatico si sono scatenati per parlare male di Allegri. E di Mourinho. Una psicosi, una patologia senza cura. Sono gli unici che ancora parlano di tecnici che definiscono bolliti. Inutile ricordargli che il dinosauro Allegri la Coppa Italia l'ha vinta un anno fa. Forse neanche lo sanno. Ragionano per slogan. Sbagliati. Un po' come De Siervo.
In the box - @augustociardi75