
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Passiamo in rassegna la lista dei nomi accostati e accostabili alla Roma. Tra informazioni credibili, bufale e deduzioni.
ANCELOTTI - Con la calma serafica che lo contraddistingue, rimanda la decisione sul suo futuro alla fine della stagione, quando senza fretta parlerà con Florentino Perez. Come dargli torto? Può permettersi di aspettare quanto vuole, lo cerca persino il Brasile. E piace a Ranieri. Perché il tecnico della Roma, e consigliere del presidente, qualora portasse Ancelotti in giallorosso, chiuderebbe un cerchio. E la Roma si godrebbe una coppia di senatori magnifica. Un primo contatto, tempo fa, è stato stabilito.
ALLEGRI - Anche lui piace a Ranieri. E ad Allegri piace la Roma. Una sfida intrigante. Forse con più stimoli di quanti ne offra il Milan. A Milano ha casa e a Milano ha già vinto. Il Milan lo sta costeggiando costantemente, allettandolo anche con la prospettiva di ritrovare Paratici. Ma Allegri non ha ancora detto sì. La Roma fa in tempo a inserirsi e chiudere l'operazione. O meglio, Friedkin fa ancora in tempo a intervenire per dare l'ok decisivo. Perché i presupposti sono lì, a portata di mano.
MONTELLA - Uno dei calciatori più amati dalla tifoseria. Una delle operazioni che lascerebbe più amari in bocca se fosse scelto come allenatore. La disponibilità c'è, sarebbe la trattativa più semplice da formalizzare fra le ipotizzabili. Ma tra l'aeroplanino e Mister Montella ci passano un mare di dubbi. Sulle sue capacità di riportare in alto la Roma e sulla veridicità delle ambizioni del club. Soluzione pronta all'uso. In caso di bisogno, tirare la maniglia e lui arriva. Di corsa.
FARIOLI E FABREGAS - Ci azzardiamo a liquidarli in coppia. Possono conquistarsi il futuro, Ranieri, sollecitato sull'argomento, ne ha parlato in due occasioni distinte, coniugando i verbi al futuro, appunto, riferendosi al loro valore. Dando la grossa impressione che l'accostamento alla Roma sia prettamente mediatico. Si possono fare, si faranno, ma non ora.
GASPERINI - Stavolta può davvero lasciare l'Atalanta. Se se così fosse, il nome circolerebbe (circola già) per la Roma, la Juventus, il Napoli, il Milan. Per le squadre che cambieranno probabilmente allenatore. Ranieri durante le feste di Natale ha specificato che i Friedkin non hanno intenzione di emulare l'Atalanta, perché vogliono che la Roma torni in fretta nell'elite del calcio. Quindi per molti Gasperini non è adatto. Poi però basta guardare il suo cammino con l'Atalanta e si scopre che, considerando la storia dell'Atalanta, ha impiegato tre mesi per prendersi lo spogliatoio e Zingonia. Come dite? È antipatico? E allora mettiamoci Carlo Verdone in panchina. Sai che risate.
SARRI - Per chi all'epoca ci era cascato, doveva arrivare nel 2021. Così diceva Pinto. Che però non sapeva di Mourinho. Il suo nome circola per la Roma e per il Milan, pure per la Fiorentina. Ciclicamente. Non convince del tutto, anche perché pur avendo vinto l'Europa League, quando parla delle coppe pare essere la cosa più distante dalla Roma degli ultimi anni, perché non manca mai occasione per ricordare quanto fastidio per il lavoro di campo causino gli impegni infrasettimanali. Che invece sono stati il salvavita della Roma dal 2018 in poi.
EMERY - Andava preso quando lasciò il Siviglia. Quando lasciò il PSG, quando andò via dall'Arsenal e dal Villarreal. Si può prendere ora? Difficile, ma non impossibile, anche perché sarebbe perfetto, ma oramai tutti hanno capito che è un top manager. Anche quelli che per moda parlano soltanto dei nuovi profeti giochisti che vanno in panchina coi maglioncini slim size abbinati a pantaloni morbidi e scarpe comode.
CONTE - Di solito resta almeno un biennio. Ma a Napoli, con De Laurentiis, può succede di tutto. Concentrato sulla lotta per lo scudetto, nonostante un mese e mezzo pieno di passi falsi, non ha mai digerito la gestione della cessione di Kvaratskhelia, con conseguente arrivo di Okafor. A persone vicine ha fatto intendere di poter lasciare. A prescindere dallo scudetto. Qualora fosse, la concorrenza sarebbe spietata, perché può tornare alla Juventus o andare al Milan, che ancora si mangia le mani per avere puntato su Fonseca e non su di lui.
DE ZERBI. - Dopo il poker che gli ha tirato giù De Rossi un anno fa il suo nome non è più sulla bocca di tutti. Manifesto mediatico della setta dei giochisti invasati, a Marsiglia sta facendo molto bene, laddove domina il Paris. Radiomercato vede in lui il dopo Gasperini all'Atalanta. Alla Roma lui disse non quando con l'ultimo Pallotta si faceva il giro delle sette chiese per trovare uno che volesse allenare i giallorossi. In giro per l'Europa è cresciuto e si è fatto apprezzare. Ma non si è ancora consacrato.
MOURINHO - Per un suo ritorno, servirebbe un passo indietro e uno verso di lui da parte di Friedkin. Quindi allo stato attuale delle cose, è inutile parlarne. Proponendo lui, Ranieri si guadagnerebbe l'eterna gloria conferita da quella parte di piazza che ancora si ricorda che in quindici anni di chiacchiere e di chiacchieroni, di propagande spesso servili e presunte e artefatte opposizioni, l'unico momento in cui la Roma ha vinto c'era Mourinho in panchina. Ma le chiacchiere stanno a zero. Non si vedono i presupposti.
In the box - @augustociardi75