LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Tornare nel calcio elitario. Nel calcio che conta. Sotto i riflettori, al piano attico, con vista panoramica mozzafiato. Gli intenti sono manifestati da Claudio Ranieri, che non parla a caso ma mette in prosa ciò che il ventriloquo Friedkin trasmette ai suoi dirigenti (al suo dirigente e consigliere). La Roma da troppo tempo fa la muffa nel sottoscala. Un anno fa si spegneva il faro Mourinho, e attenzione, nota a margine dedicata ai beoti che sono pronti vomitare bile e a dare l'assalto perché stiamo nominando Mourinho, parliamo, ma molti non capiranno, del faro mediatico che un personaggio come lui monta quando sposa un progetto.
Da un anno la Roma è crollata nella classifica dell'interesse al pari di quanto è crollata nella classifica del campionato. Un'ecatombe mediatica e sportiva che somiglia a una caporetto. Conseguenza? Da mesi fanno più notizia la Fiorentina e il Bologna che la Roma. Un tempo per guardare la sintesi delle partite gli appassionati di calcio avevano a disposizione, dopo le ore venti, soltanto Domenica Sprint e La Domenica Sportiva. Ecco, fossimo a fine anni ottanta o a inizio anni novanta, per vedere la sintesi della Roma avremmo dovuto aspettare quasi i titoli di coda. E se la partita in questione fosse stata Roma-Genoa di stasera, la sintesi sarebbe durata quaranta secondi. Oscurantismo calcistico.
Lo stadio continua a riempirsi, sold out o meno, che si giochi il venerdì o la domenica pomeriggio, ma il calcio del terzo millennio, che sta attento anche all'orario in cui i club pubblicano i post di condoglianze sui social, registra una Roma che non fa notizia, che non dà spunti per le prime pagine. Una Roma poco competitiva in campo e mai virale fuori dal campo. Quattro anni fa l'eco dell'annuncio di Mourinho travolgeva i cinque continenti. Poi ci fu il frastuono degli ingaggi di Dybala e Lukaku. Ma attenzione, si può fare notizia e calcio anche senza Mourinho, Dybala e Lukaku. Servono però i risultati. A cui si arriva grazie ad allenatori di grido, e possibilmente con calciatori che non contribuiscano soltanto a mantenere alto il livello della mediocrità sportiva a cui la Roma si è oramai assuefatta. E che ha disarmato gran parte di una piazza che nei primi cinque mesi di stagione si è spesso approcciata alle partite con rassegnazione.
Dan Friedkin deve riaccendere i fari sulla Roma. È di vitale importanza. Questo è l'unico indotto virtuoso da curare. La Roma non può permettersi di stare nel seminterrato del campionato. Non può avere meno visibilità sul mercato del Como che spende e spande. L'indifferenza uccide chi vive sotto i riflettori. Che da troppo sono spenti. Può considerarti il più bravo e il più bello. Se non hai riscontri, se non hai seguito, se non fai parlare di te mai, né per virtuosismi né per vizi, sei un flop. Senza se e senza ma. Senza appello. E la Roma oramai non fa più notizia manco quando perde.
In the box - @augustociardi75