Il gioco del perché

21/10/2024 alle 18:14.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Quante delle seguenti domande vi siete fatti guardando la Roma da ferragosto a oggi?

Perché un centrattacco abilissimo, già capocannoniere di un campionato in cui ha messo in fila, nella classifica dei goleador, gente del calibro di Vinicius e Lewandowski, è costretto a giocare spalle alla porta, come faceva Bernardo Corradi nel Chievo, che però a livello tattico era più organizzato della Roma attuale?

Perché nessuno riesce a recapitare un numero di palloni decente a un contrattacco del genere, mortifero nell'area piccola, pure essendo la Roma superdotata alla voce mezze punte ed esterni vantando in organico Dybala e Soule, Baldanzi e Pellegrini, El Shaarawy e, fino a un mese fa, Saelemaekers, ossia calciatori che dovrebbero vivere per l'assist?

Perché Paredes è sparito? Possibile che, dopo una manciata di mesi di luce splendente con De Rossi nella passata stagione, che lo aveva rilanciato dopo un girone di andata complicato per l'argentino, al rientro dalle vacanza sia diventato impresentabile? Quasi mai titolare, ora neanche più preso in considerazione a gara in corso. Siamo nell'anticamera dell'addio a gennaio? Si è intristito? Ha mollato? Giusto per capire se sia il caso di nominarlo quando si esamina la rosa della Roma. Giusto per capire se stia peggio di questo Cristante.

Perché a destra non si va per tentativi? È utopistico immaginare la difesa a quattro ma senza Celik, con Mancini bloccato sulla destra, che magari non avrà il passo del terzino in fase difensiva (mentre forse è il migliore di quella fascia a crossare), ma che non ruberebbe, giocando più largo, il posto a Cafu o a Claudio Gentile? Tanto, peggio di così...

Perché non è ancora arrivato il momento di Hummels? Possibile ipotizzare, da giovedì, il tedesco titolare per almeno tre-cinque partite, almeno per toglierci lo sfizio di vedergli prendere la Roma per mano, e confermare che le sue continue allusioni sarcastiche sul mancato utilizzo siano giustificate dalla consapevolezza di essere pronto e non dalle lamentele di un anziano calciatore presuntuoso? Stiamo o no parlando di uno che, nonostante l'età, cinque mesi fa giocava con merito la finale di Champions League?

Perché dal primo minuto Pisilli e Kone non possono giocare insieme dal primo minuto? È scritto nei regolamenti interni? Possibile che in una squadra con le movenze pachidermiche, in campo debba starci o uno o l'altro?

Perché Pellegrini e Cristante sono imprescindibili? Stabilito che non siano due mammasantissima, constatato pure che la Roma, pur non giovandosi dei servigi di Valverde e Camavinga, ha un nutrito numero di centrocampisti, è immaginabile pensare che per alcune partite si possa iniziare senza il capitano, irriconoscibile (o forse secondo alcuni stra noto per rendimento), e senza l'ex atalantino?

Perché, stante la carenza di laterali all'altezza, maledicendo ogni giorno l'infortunio di Saelemaekers, Angelino finisce sempre per giocare nei tre di difesa, pure se da due mesi si allenano Hermoso e Hummels?

Perché non si vieta a Dybala di rientrare nei primi tre quarti di campo? Obbligandolo a stanziare dentro o al massimo attorno all'area di rigore avversaria? Eravamo abituati a vederlo rinculare per impostare il gioco. Constatare che debba rincorrere gli attaccanti altrui e francobollare il difensore centrale avversario che ha licenza di costruzione e progressione, è stata una delle cose più tristi della mesta serata di domenica.

In the box - @augustociardi75