LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Il calcio è quello pseudo sport in cui ogni opinione è meritevole di rispetto, tanto alla fine l'unica cosa che conta è il risultato. Niente altro. Il risultato è la sentenza, il resto è contorno. Fateci caso. La Roma di De Rossi gioca e vince la seconda partita, ma nelle tendenze social, che rappresentano la ribalta mediatica di ogni comune mortale, il palcoscenico anche di chi pensava di dovere vivere per sempre dietro le quinte, ci finisce il suo ex allenatore. Perché le guerre di religione hanno partorito l'ennesimo spinoff stagionale. Orde di utenti pronti a rinfacciarsi i propri convincimenti, scadendo nel surrealismo puro.
Contro il Verona, la Roma ha espresso un gioco gradevole nel primo tempo, e gli squadroni della morte sono andati a caccia durante l'intervallo degli scomunicati ancora increduli per l'esonero di Mourinho. Nella ripresa, il solito crollo, e le parti si sono invertite. Mourinhani alla carica per stanare gli irriconoscenti giochisti. Poco importa se nel frattempo la Roma aveva vinto la partita.
Si va a Salerno. Ipotizzabile che lo scorrere dei giorni abbia annacquato la verve dei contendenti. Macché. Dopo un primo tempo osceno irrompono sulla scena i restauratori. Poi la povera Salernitana regala un rigore e subito dopo lo spazio per chiudere il match. Dybala e Pellegrini fanno il minimo sindacale, addirittura facendo girare il pallone con leggiadria. Apriti cielo. Si esulta per cinque secondi e poi la testa e le invettive vanno nella direzione dei nostalgici che battono la ritirata. Ancora una manciata di minuti e la solita Roma restituisce il favore ai campani. Partita riaperta e fiato sospeso fino al novantacinquesimo minuto.
Tutto finito? Ci si gode i sei punti in due partite e il rilancio in chiave Champions League? Giammai. Riparte la caccia all'uomo. Non se ne esce. Le idee personali nel mondo virtuale contano più dei fatti. Per fortuna negli almanacchi non c'è spazio per il surreale. La Roma a fatica sta facendo il suo dovere. Battere squadre modestissime per riabilitarsi quantomeno in classifica. Fra una settimana avrà la chance enorme di completare un filotto di ripartenza agevole. Se batterà il Cagliari, sfruttando gli incroci delle rivali si sarà finalmente rilanciata. Niente da fare. Sul terreno di gioco immaginario si continuerà a disputare il match più inutile della storia. Squadre miste. Molti nuovi haters di Mourinho fino a due mesi fa erano suoi fedelissimi. Tanti nuovi adepti di De Rossi erano suoi avversari quando il neo allenatore era al passo d'addio col calcio giocato e con modi sempre assennati si mostrava in distonia con la vecchia proprietà. Chi non ha mai amato De Rossi calciatore, ma allo stesso tempo non sopportava Mourinho, fa le pulci al nuovo tecnico rinfacciandogli già le prestazioni della squadra.
Non se ne esce. Troppo complicato ammettere che questa Roma ha buoni valori e una marea di difetti strutturali, poca personalità e tanta paura della propria ombra. Troppo banale farsi andare bene i risultati positivi che in un contesto imperfetto come il campionato italiano possono comunque permettere di giocarsela fino in fondo perché, in fondo, le altre non stanno poi tanto meglio. I risultati e la classifica sempre di più vengono considerati un accessorio. Per fortuna che c'è l'Almanacco del calcio Panini. Almeno lì, le partite virtuali non trovano spazio.
In the box - @augustociardi75