LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Non servono ponti d'oro da costruire per trattenerlo alla Roma. Basterebbe innanzitutto parlare, incontrarsi, confrontarsi. Capire se le strade possano ancora convergere nella stessa direzione. Abbiamo facoltà e possibilità di ribadire che l'allenatore della Roma è pronto a parlare col proprietario del club, Dan Friedkin. È pronto a restare alla Roma dopo un confronto in cui non direbbe "rinnovatemi il contatto soltanto se mi fate una campagna acquisti faraonica". Moriremmo di noia e vi ammorberemmo se ribadissimo quello che accadde quando Mourinho iniziò a prendere in esame l'ipotesi Roma, già da prima che entrasse in contatto col club giallorosso. La storia è nota e ve l'abbiamo raccontata nei dettagli, da quel tardo aprile del 2021. Per la precisione dal 20 aprile del 2021. Così come da novembre del 2022 abbiamo iniziato a parlare di un Mourinho che, avendo ancora davanti diciotto mesi di contratto, voleva incontrare la proprietà per ottimizzare le risorse e per rinnovare l'unità di intenti dopo che la Roma si era imbattuta nel fair play finanziario. Lo riportavamo dopo averlo appreso in via confidenziale, ne avrebbe parlato lui stesso nei mesi successivi, pubblicamente. Il confronto non sarebbe arrivato. Mourinho e Friedkin si sarebbero visti in Portogallo a metà giugno, prima del rientro delle vacanze. Ma era praticamente già iniziata la nuova stagione. A quel punto c'era poco da programmare. Mourinho aveva già deciso di restare, lo sapevamo noi, e poi lo avrebbero saputo tutti, perché pubblicamente a margine di Roma-Spezia ultima di campionato, la festa mesta post Budapest, dove la festa alla Roma l'aveva fatta l'ineffabile Taylor, lo fece intendere con gesti plateali dentro il campo, mentre faceva il giro di campo coi suoi ragazzi. L'inizio della nuova stagione è stato caratterizzato da determinati chiarimenti voluti, durante alcune conferenze stampa a margine di match persi male. "Sto tutto il giorno qui, a Trigoria. Dormo a Trigoria, ci sono sempre, sanno dove trovarmi. Sono pronto a parlare con la proprietà se lo ritiene opportuno". Segnali chiari. Non ha bisogno di appelli pubblici. Per questo, apprendendo e svelando che stiamo per ascoltare la sua voce fuori dai contesti standard delle conferenze stampa e delle interviste post partita, è bene precisare che non si sta mettendo in piedi un teatrino perché lui possa chiedere il rinnovo col cappello in bocca tipo De Sica a Compagni di scuola. Perché, per il solito brutto vizio del gioco del telefono, un'informazione utile diventa una notizia falsa e ambigua. Che Mourinho sia aperto affinché si riscriva il contratto è vero. Che abbia bisogno di un microfono per chiederlo manco fosse un mendicante, è fantasia spinta. Le condizioni per il rinnovo non sono impossibili. Ma, in modo stralegittimo, dipende tutto dalla volontà di Dan Friedkin. L'unico paletto piantato dall'allenatore è la scadenza temporale da non oltrepassare. Perché Mourinho vuole avere chiarezza sul suo futuro entro febbraio.
In the box - @augustociardi75