LR24 (MATTEO VITALE) - Un anno fa, di questi tempi, i tifosi della Roma invocavano a gran voce l'arrivo di Andrea Belotti, come ciliegina sulla torta e come rinforzo per completare l'attacco. Mesi dopo, e purtroppo tanti infortuni dopo, quando lo score in campionato diceva 0 e 3 in Europa League, il destino presenta la chance di una vita al Gallo: consegnare un trofeo europeo alla Roma e consegnarsi alla gloria. Bono si oppone e il numero 11 trova sbarrate le porte del paradiso. Con lui tutti i romanisti. L'estate successiva al suo arrivo è stata sicuramente diversa da come se la sarebbe aspettata 12 mesi fa, fra voci di mercato e il bersaglio mobile sulla testa "ha segnato 0 gol, come fai a ricominciare con lui?", "Sicuro segna più X di Belotti". Praticamente un'estate al contrario rispetto alla precedente. Ogni giorno un colpo, ogni giorno siti, social e giornali che pullulano di meme e notizie sul nuovo numero 9, anzi due, perché la Roma ne vuole due. In ritiro poi la foto-gag di Mourinho con l'attaccante invisibile, con Andrea a pochi passi, probabilmente piacere non gli avrà fatto. La fiducia in lui, però, non manca. Così dice José, che nell'unica uscita pubblica da mesi ha difeso il Gallo e ha assicurato che farà una stagione importante. Sicuramente lo pensa ed è possibile che abbia influito la consapevolezza che il rischio di non veder arrivare alcuna nuova punta per la prima di campionato fosse più alto di quanto sospettato dai tifosi e dai media. Ancora una volta, però, il mondo di Belotti è al contrario e il destino torna a bussare alla sua porta: dopo la stagione negativa, dopo tante voci di mercato e un'estate in cui tante volte si sarà sentito di troppo, domenica alle 18:30 il peso dell'attacco giallorosso sarà tutto sulle sue spalle, per forza di cose come se nulla sia mai successo. Il paradosso del Gallo. Senza Pellegrini e Dybala, con El Shaarawy al suo fianco e Solbakken unica riserva, un quadretto dunque per niente rassicurante, Belotti avrà l'occasione di iniziare a scrivere una nuova storia, di rendere a colori un'esperienza finora in bianco e nero, di far vedere a tutti che il Gallo non è quello visto finora. Da zero, letteralmente, a 100, da seconda o terza scelta a unica, tra orgoglio ferito e pregiudizi da ribaltare. Una nuova stagione, una nuova occasione. Il sogno è di esultare sotto la Sud, per la prima volta in campionato dalla sua firma lo scorso anno, tirare su la cresta e mettersi alle spalle tutta la negatività di questi mesi. Perché non può piovere per sempre e con una nuova grande e inaspettata occasione, altrimenti preclusa con Zapata e Marcos Leonardo o chi per loro, il Gallo può tornare a cantare. E allora su la cresta.