LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Caspita (leggi "cazzo")! Dopo il rovescio di Udine ci mancava questa sconfitta in Bulgaria, contro questi vestiti di verde che in Serie A forse si salverebbero a una manciata di partite dalla fine del campionato. Ma come? Sembravamo così forti, così pronti, così belli da riempire uno, cinque, dieci volte di fila l'Olimpico, sempre esaurito. E ora esauriti siamo noi o è la Roma che ha esaurito la scorta di magia? Da un esaurimento all'altro? Perché hai visto? Dopo una stagione a zero infortuni, si rompe il ginocchio Darboe, si spezza la gamba Wijnaldum, si lussa la spalla Zaniolo, si lesionano e si affaticano i muscoli di El Shaarawy, Kumbulla e Zalewski? Oooohhhh! Che succede? Torniamo a faticare mentre il Napoli fa 'na capa tanta al Liverpool, il Milan brilla e la Lazio predica il sarrismo. E noi? Un classico. È la storia della Roma. Mai 'na gioia. Anzi, aggiorniamo. Ma più de 'na gioia. Tutto finito. Squadra da quinto-sesto-settimo posto, Mourinho in fondo era bollito pure quando vincevamo la coppa e poi arrabbiato perché non gli comprano il difensore centrale di piede mancino. Tiago Pinto? Tiago Lento, o Tiago Finto o Tiago non Pago Pinto vorrai dire! Non compra il difensore centrale di piede mancino a Mourinho, ma n'era meglio Pradè? Come dici? L'entusiasmo estivo? La folla alla presentazione di Dybala? La gioia (mai 'na) per l'arrivo di Gini? Cesaroni. In fondo Dybala non lo ha voluto nessuno e Wijnaldum è uno scarto del PSG, pure rotto. L'ho sempre pensato...
(pausa. Respiriamo. Ripartiamo).
Wow (leggi "me cojoni"). Quattro mesi di convinzioni e certezze sminuzzati in un frullatore tenuto acceso quattro giorni, senza coperchio, con gli schizzi di frutta e verdura spazzati in aria in modo insensato e non calcolabile. Una brutta bruttissima Roma. Senza dubbio. Udine e Razgrad a evidenziare difetti e lacune che amplificano il bipolarismo (calcistico) annichilendo il romanismo, spesso più ostentato che vissuto. Una Roma imperfetta ma chi non lo è? Il Napoli decantato come un'ode impiega novanta minuti per spezzare le reni di una volenterosa e bene organizzata Spezia, che si è appoggiata sulle spalle dell'ottimo Kiwior (se non vi siete ancora appuntati il suo nome, fatelo in fretta, fra dieci mesi se lo contendono le big). Il Milan vince la prima stagionale fuori casa fra mille polemiche contro l'ex Giampaolo, che la cosa più carina che ha detto all'arbitro è stata "coglione". L'Inter suda, non per il caldo, perché rischia di perdere punti pure col Torino dopo aver perso partite con Lazio, Milan e Bayern. Della Juventus di inizio stagione ci si ricordano le conferenze stampa polemiche di Allegri più del gioco e dei risultati, mentre l'Atalanta contro la Cremonese ha sofferto le vertigini, e per la Lazio ci si ricorda del sarrismo solo quando le cose vanno bene come contro il Feyenoord, ma si omette di ricordare che prima del Verona aveva pareggiato con la disastrata Sampdoria e perso contro il Napoli.
Squadre imperfette, tutte. Come la Roma. Né più e né meno. La Roma che se batte l'Empoli andrebbe comunque a un punto dai fantasmagorici Pioli, Spalletti e Gasperini. Ma si deve migliorare, completare il rodaggio, chiarire equivoci tattici e rimettere in orbita calciatori sgonfi, da Pellegrini a Zalewski passando per Abraham. Nessuna mission impossibile, nessuno da giustificare, semmai da criticare. Persino Mourinho, pensate un po'. Perché l'assenza di critica non è mai simbolo di coerenza ma esaltazione di ruffianaggine, se non di ottusità. Persino uno degli allenatori migliori della storia sa di potere essere passibile di critica. E sa riconoscere chi gliele nega per il mero tentativo di strappare un'occhiolino incrociando il suo sguardo. Ma questa è una scena di pochezza quotidiana. Meglio pensare all'Empoli. Che la Roma può battere pure essendo imperfetta e anche mettendo alle spalle gli errori commessi dal tecnico. Perché pure le altre sono imperfette e hanno tecnici che sbagliano. La democrazia degli errori e degli infortuni e delle imperfezioni distribuiti indistintamente per abbattere le differenze di classe e di potenziale. Rendendo il campionato incerto. Nonostante alcuni oggi neghino di avere lodato la Roma fino a dieci giorni fa, dicano oggi che senza Zaniolo non è Roma dopo avere per due mesi trattato Zaniolo stesso come un traditore o alzino bandiera bianca perché "dove vai contro Spalletti e Pioli?". Film visto e rivisto.
In the box - @augustociardi75