I pedalini di Mourinho

04/07/2022 alle 13:22.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Avete notato che delle foto pubblicate da Mourinho mentre si inquadra gambe e piedi, in una aveva soltanto i calzini? Che messaggio avrà voluto mandare, se poi in aeroporto e in fase di trasferimento indossava due paia di scarpe diverse ma, badate bene, della stessa marca? Le scarpe simboleggiano la voglia di fuga? Voglia di scappare dal luogo dove invece sta rientrando? Torna per manifestare dissenso che però non traduce in parole? Fanno più rumore i silenzi o le lunghe chiacchierate? Mi si nota di più se vado alla festa o se non vado?

Stop, fermi tutti. Si sta esagerando. Nel calcio degli indizi social, delle frasi tutte uguali, dei like , dei like tolti, dei like sperati e delle storie cancellate, si sta eccedendo nell'uso della fantasia. Se ne sta abusando. Serve fare un passo indietro, perché spesso le interpretazioni sono viziate da condizionamenti soggettivi, ergo si corre il rischio di, o semplicemente si vuole, far passare il messaggio che più piace a chi parla o scrive. Che poi basta anche una frase di circostanza, di passaggio, per aprire un altro mondo fantastico. Badate bene.

Un anno fa Mourinho dopo le prime parole di rito, dopo la conferenza stampa di presentazione e dopo un paio di esternazioni post prime partite amichevoli, smise di parlare per poi rilasciare dichiarazioni a margine della partita di presentazione della squadra a metà agosto, dopo una quarantina di giorni. Incazzato? Deluso? Preoccupato? Inquieto? Incredulo? Masturbazioni mentali. Niente altro. Conoscere gli allenatori non significa necessariamente andarci a cena o avere un rapporto confidenziale con loro. C'è il pubblico, ciò che è sotto gli occhi di tutti. E il pubblico di Mourinho è a disposizione di tutti da oltre venti anni. Fa parte delle skills di chi, oltre a essere concentrato sul proprio lavoro, sa anche che una smorfia creerà un indotto di interpretazioni, quasi sempre sbagliate. Ma comunque quelli come Mourinho sanno di creare dibattiti anche con una smorfia. Può servire loro per comunicare col mondo più di quanto riuscirebbero con un monologo di due ore. O semplicemente prendono le distanze dal morning glory quotidiano con cui fanno i conti tifosi e mass media. Fosse mai che Mourinho non ama il calcio parlato in estate, e non sopporta i pigri commenti successivi alle amichevoli, utili agli allenatori ma totalmente fuorvianti quando vengono commentate, vivisezionate e romanzate?

Dopo una papera di fine luglio di un anno fa, Rui Patricio fu ribattezzato Rui Pasticcio. Che simpatia i Fiorello dei social! Dopo un poker di gol, Borriello fu descritto da una masnada di articoli l'uomo chiave per la fascia della Roma neonata di Luis Enrique, salvo poi essere messo alla porta da qualche giorno dopo, che ne parlò descrivendolo come un problema. E ? Dopo quattro gol presi a Vigo, a inizio agosto, si scrisse che era sull'orlo di una crisi di nervi, pronto a rassegnare le dimissioni. Nove mesi dopo porterà la Roma in semifinale di . Per quale motivo un allenatore dovrebbe infilarsi in discorsi umidi e appiccicosi come il maledetto scirocco di questi giorni? Per dire se gli piacciono i calciatori che quotidianamente vengono nominati come contropartite tecniche nelle ipotetiche trattative con la e con il Milan per Zaniolo? Le piace di Arthur, Rabiot, Pobega, Rebic o le ecografie del ginocchio operato di Ibra? Si sta andando oltre.

Pesa l'abitudine smarrita della Roma che fu. Che un allenatore come Mourinho non lo ha mai avuto. Distante anni luce da Fonseca e , Zeman e , persino da Luis Enrique. Fa specie che non è bastano un anno abbondante per capire certe dinamiche. Incredibile come ci si chieda ancora perché fa così. Alla vigilia della stagione del triplete interista, a mercato ancora aperto, Mourinho disse "mi aspettavo una rosa diversa". Era il duemilanove. Tredici anni fa. Tredici anni fa pensavamo che nel duemilaventidue gli uomini si sarebbero spostati con le macchine volanti, invece ci si muove a stento sul raccordo, con la benzina a due euro al litro, e se prendi gli autobus rischi di finire in un incendio. Però ci siamo culturalmente evoluti. Siamo diventati allievi della scuola lombrosiana, e siamo stati assunti da CSI. Studiamo tratti somatici, interpretiamo gestualità e risaliamo ai pensieri colpevoli altrui tramite una foto che inquadra un paio di pedalini. Gli speciali siamo noi.

In the box - @augustociardi75

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