Fase 2, moralisti d'accatto e l'elettrostimolatore

29/05/2022 alle 17:21.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Mentre i meno preparati sono convinti o provano a convincere gli altri che esistono possibilità che Mourinho lasci la Roma, da tempo è iniziata la Fase 2. Ritrovato l'equilibrio in campionato, riallacciato il filo della vittoria, Roma e la Roma iniziano le vacanze in posti mai frequentati, attraversando il Mar della serenità e l'Oceano della consapevolezza.

Pensateci. Gli ultimi trofei erano stati vinti in un clima meno stabile. Da tempo c'erano ipotesi di cessione del club, la grande epopea della famiglia Sensi stava irrimediabilmente finendo, ma fino ai titoli di coda mostrava orgoglio e regalava soddisfazioni, dalle coppe Italia al campionato perso all'ultima curva, proprio contro Mourinho. Erano anni complicati sul mercato, ci si doveva ingegnare. Quattordici anni dopo la Roma, pur sofferente nei numeri finanziari, ha le spalle larghe e coperte da Daniel Friedkin, che oltre alla cifra sborsata per rilevare il club, ha messo quasi quattrocento milioni di euro per le spese vive e sta finalmente tirando fuori la Roma dalla Borsa. Deve stare attenta ai soldi da mettere per l'acquisto dei cartellini, ma sa regalarsi più fiori per l'occhiello, dall'allenatore ad Abraham, fino al calciatore che potrà costare più o meno la stessa cifra dell'inglese, che arriverà entro agosto.

Una Roma società che non allarma. Un allenatore e una squadra che hanno entusiasmato i propri tifosi, e gettato nella pazzia gli altri, intenti a contare e contestare il numero di giorni e di ore che i romanisti hanno dedicato ai festeggiamenti. Gente che detesta vedere le persone felici, poveri invidiosi che evidentemente quando tocca a loro non sanno vivere la gioia, e sperano dunque che gli altri risultino altrettanto tristi, inadeguati. Bene accompagnati da mitomani con la penna in mano che cercano visibilità vestendo i panni dei sedicenti bastian contrari. Ma qui scadiamo nel patetico, entriamo nel mondo fatato dei moralisti d'accatto, che poi per questioni realmente serie e gravi srotolano la lingua per soddisfare il potente, e smettono di indignarsi. Una piaga sociale che va combattuta con l'indifferenza.

Meglio pensare al nuovo. Già, Fase 2 è il nuovo, è l'inedito. Chiudere festeggiando la stagione è una rarità, una prima volta da quando il mondo si fa condizionare dai social. Aspettare la nuova stagione sapendo di non essere all'anno zero, di non doverla vivere con l'impellenza di cancellare un'onta, di poterla vivere con addosso una pressione sana e non viziata da rancore, divisioni, dissidi. Perché Daniel Friedkin e Jose Mourinho hanno preso per mano una tifoseria, mai così compatta. Felice ma non esaltata. Perché si fa guidare e crede nelle parole dei suoi punti di riferimento. Perché alle parole fino a oggi sono seguiti i fatti. Perché le parole non sono state condite da esagerazioni. Perché alla parola progetto sono seguiti gli step compiuti per la sua realizzazione. E perché finalmente si è vinto. E nel calcio non c'è spazio per De Coubertin. Se parli, parli, parli, ma mentre parli dimentichi di passare ai fatti, alla lunga nessuno crederà più alle tue parole.

Ora ci sono i fatti. Uno di questo è la certezza che Mourinho l'anno prossimo allenerà la Roma. E che la Roma farà di tutto per essere più forte. Chi si inganna o prova a ingannare gli altri pensando e dicendo che Mourinho può mollare la Roma, perde credito fino all'esaurimento, del credito e dei nervi. Un allenatore come lui è l'elettrostimolatore che dà impulso ai muscoli anche quando i muscoli sono a riposo. Mourinho è il Testmed degli allenatori. Non si siede, mentre taglia il traguardo si è già iscritto alla corsa successiva sapendo che vorrà vincerla. E se parla di obiettivi, risulterà sempre il più credibile di tutti. Perché è uno che vince. Quindi, quando parla, la gente lo sta a sentire. Cosa rara in un calcio frequentato da cazzari pieni di parole a cui non seguono mai i fatti.

E poi Mourinho ha una missione: deve curare le ossessioni altrui, perché magari se l'anno prossimo la Roma vincesse un trofeo "più importante", qualcuno si darebbe pace e non passerebbe le settimane successiva a contare i minuti dei festeggiamenti, col fegato ingrossato e la mente totalmente deviata per colpa del l'invidia e del livore.

In the box - @augustociardi75

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