Post Match - La qualificazione passa sul binario opposto

29/04/2022 alle 22:30.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - La sfida tra Leicester e Roma è in pausa. Il primo atto, sostanzialmente, non smuove di nulla le posizioni iniziali con le regole attuali che se non altro hanno il merito di ridurre sensibilmente le ipotesi di calcolo. Ma la Roma ha toccato la sensazione di quando si volta pagina davanti al Leicester. Tra i tratti distintivi del sistema installato da Brendan Rodgers c'è infatti quello di tentare di restringere il campo il più possibile quando non si è in possesso del pallone. E per recintare la zona dove sta scorrendo il pallone tanto desiderato, il tecnico nato in Irlanda del Nord e con una formazione nelle academies giovanili di Reading e Chelsea, finisce per portare il maggior numero di uomini possibili. Effetti collaterali inclusi nella scelta: esporsi a pericolosi spostamenti sul lato debole.

E' la situazione che inclina il piano della partita in favore della Roma: su un fallo laterale a circa 60 metri dalla porta del Leicester, tutte le foxes risultano ammassate nel settore di campo più prossimo al pallone. Nell'inquadratura scelta, infatti, si possono contare tutti i 10 calciatori di movimento schierati dagli inglesi. Nella Roma, invece, ne mancano 3 all'appello: due sono Mancini e Ibanez, in posizioni preventive, e l'altro è Zalewski.

Non c'è perché posizionato nella massima ampiezza opposta, preludio a quel cambio di campo che articolerà Zaniolo da lì a poco. Nello spostamento sul lato opposto il Leicester risulta anche piuttosto rapido, ritrovando velocemente una netta superiorità numerica: il conducente Zalewski e l'assaltatore Pellegrini sono infatti scortati da almeno 4 giocatori avversari. Ma le risposte difensive interlocutorie, non c'è aggressione sul pallone né copertura della profondità, non vietano la strada per la porta splendidamente ispirata dal 7 e disegnata su prato dal collega più giovane.

 

Il vizio di fabbrica del Leicester era già stato sottolineato durante la stagione dai colleghi della Premier League. Non serve scavare a fondo, infatti, per trovare episodi simili. Uno lo ha sfruttato appieno col suo Tottenham nel 3-2 con cui sbancò il "King Power Stadium" a gennaio. Da una situazione di transizione negativa, per la foga di accaparrarsi la seconda palla successiva a un duello aereo, si contano almeno 3 giocatori del Leicester circondare il possessore di palla. Quando questo non accade, col pallone che viene liberato, si scopre subito l'esterno opposto del Tottenham chiamare il passaggio in fuorilinea per monetizzare la parità numerica che il Leicester ha concesso nelle zone più lontane dal pallone. Una situazione che a volte, come proprio contro il Tottenham, Rodgers ha provato ad arginare schierando una difesa a 3 e tentando di allungare la coperta sul lato opposto con l'utilizzo dei quinti.

Il "lato debole" del Leicester è stato approfondito anche dal Wolverhampton in campionato un mese più tardi. Il 20 febbraio la sconfitta contro la squadra allenata dal portoghese di Setubal Bruno Lage, passato anche per il Benfica dove lavorava Tiago Pianto, comincia proprio da lì. A seguito di una costruzione che fa sovraccaricare il Leicester sul lato destro, l'uscita dalla seguente pressione è con una giocata interna e successivo cambio di lato dove due giocatori del Wolves sono pronti a dirigersi verso l'area. Lo scivolamento degli uomini di Rodgers non riesce a vietare il cross, inizialmente respinto, ma sui cui sviluppi nascerà proprio il gol che darà il via al 2-1 finale.

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