Morning glory

31/01/2022 alle 14:55.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Il buongiorno del calciomercato ha reso più completa e più competitiva la Roma, portando in dote uno dei due centrocampisti che cercava dalla scorsa estate, più un jolly di corsie laterali e all'occorrenza per la mediana, da intermedio. Sergio Oliveira e Maitland-Niles pronti all'uso e in campo appena arrivati, sempre presenti.

Ma dopo i "botti" della , sembra che i due ingaggi della Roma siano stati ufficializzati dieci mesi fa. Perché i media nel frattempo hanno continuato a servire rumori di mercato, a volte fantasiosi, per calciatori che magari la Roma ha trattato, ma mesi fa. E che quando poi si sono trasferiti altrove ha creato persino un po' di brusio da social: ma come? Ci siamo fatti soffiare Zakaria? Assolutamente no. La Roma da mesi ha smesso di negoziare con chi lo rappresenta, o meglio, lo rappresentava. Perché lo svizzero nel frattempo ha cambiato manager, e da mesi la Roma ha cambiato obiettivi. Non a caso come numero 8 ha preso Sergio Oliveira. Nel calcio delle vecchie numerazioni, l'8 rappresentava la mezzala un po' più offensiva del 4. Il 4 a volte aveva doppia funzione, mezzala difensiva più regista. La numerazione alla sudamericana indicava nel 5 il play basso, sia il frangiflutti alla Desailly e alla Dunga, sia il cerebro di personalità a testa alta alla Falcao, o l'architetto iper tecnico alla Pirlo.

Ecco, la Roma, acquisita la mezzala abile anche in fase offensiva, nel mirino ha messo un numero 5, possibilmente frangiflutti col cervello calcistico pensante . E Zakaria non è il 5 che cerca la Roma, può fare il play in emergenza, tipo in Nazionale quando manca Xhaka, e col quale gioca in coppia, appunto, perché il regista è Xhaka. Quindi dopo Sergio Oliveira, la Roma non aveva bisogno di Zakaria, calciatore forte e trattato in passato. Ma mollato da mesi. Però la smania da calciomercato, la quest'anno rivale della Roma nella rincorsa all'alta classifica che piazza colpi onerosi, erroneamente offuscano il lavoro più che buono fatto dal club giallorosso. Che andrà completato entro la prossima estate. Per un motivo semplice. Quello del regista di centrocampo, che alla Roma continua a mancare, è il ruolo più delicato e caratterizzante di una squadra. Reperirlo non è semplice, non basta uno qualunque. Trovare quello giusto è molto complicato. Bisogna valutare, magari avere la pazienza di aspettare. Aspettare l'opportunità giusta. La Roma ha sempre fatto capire che per l'arrivo eventuale di un altro mediano serve la cessione di centrocampisti. Vero. In parte. Perché se capitasse o fosse capitata l'occasione di prendere l'uomo giusto a condizioni "da Roma", facendo un ennesimo sforzo economico, l'affare non sarebbe stato condizionato dalla partenza o dalla permanenza di Diawara. Ovvio che sarebbe stato meglio vendere subito il guineiano, ma la Roma sa bene quanto sia difficile piazzarlo. E se non lo avesse saputo, sarebbe bastato chiedere al , che nel 2016 lo vide sparire dai radar fino a quando non arrivò l'ok per la destinazione a lui gradita, il .

E ciò servirà come insegnamento per il futuro: meglio non farsi ingolosire oggi da calciatori che non potrai gestire domani, quelli che senza riconoscenza ed elasticità se ne vanno solo quando decidono loro e dove vogliono loro. Ultimo giorno di mercato, già incoronata regina. Ci si può sorprendere del fatto che abbiano più disponibilità economiche della Roma? Chi si sorprende era evidentemente distratto negli ultimi cento anni di calcio italiano. Perché la da sempre ha mezzi superiori alla Roma. Chi si lamenta non apprezza l'erezione che la Roma ha avuto all'alba del calciomercato, e ha patito poi l'ostentazione di vigore che la ha mostrato nel resto della giornata. Dimenticando che la crescita graduale non può saltare nessuna rampa di scale. Il buongiorno si vede dal mattino, e la Roma ha iniziato con un ottimo morning glory.

In the box - @augustociardi75